Uno stock di prodotti informatici – tra i quali smartphone e pc – è stato trovato nella mattinata di venerdì 5 settembre all’interno della baraccopoli di via Luigi Candoni, alla Magliana Vecchia, dove nei giorni scorsi in un precedente blitz era stati trovati oggetti rubati. Nel nuovo intervento delle forze dell’ordine, effettuato all’alba di oggi, sono stati scoperti anche due container destinati alla vendita abusiva di prodotti alimentari.
Il “tesoro” hi-tech
Secondo quanto appreso, il materiale hi-tech (che comprendeva anche fotocamere professionali, videocamere, hard disk e iPad) è stato scoperto all’interno di uno zaino pieno fino all’orlo. A possederlo una 38enne bosniaca, nota alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. La donna ha provato a giustificarsi e a rivendicarne la proprietà. Eppure, il nome di una etichetta apposta sulla borsa, che richiamava il nome di una società, ha smentito le sue parole.
La 38enne, quindi, è stata denunciata per l’ipotesi di ricettazione. Inoltre, insieme al padre e ad altre tre persone, è stata accompagnata presso l’ufficio immigrazione della questura, dove sono in corso gli accertamenti per chiarire la loro posizione sul territorio nazionale e alla valutazione di elementi relativi a una loro eventuale espulsione.
Container trasformati in market abusivi
Nell’area del campo rom – dove sono intervenuti polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale – sono stati passati al setaccio baracche di fortuna e container. In due di questi, trasformati in market abusivi gestiti dai residenti della baraccopoli, sono stati ritrovati frutta e verdura ma anche prodotti confezionati che venivano offerti con espositori “artigianali”. Inoltre, sono balzate fuori anche delle bibite pronte alla vendita conservate al fresco nei frigoriferi.
Il materiale elettronico è stato sequestrato per essere tracciato e messo in sicurezza nei depositi giudiziari, in attesa di essere restituito al legittimo proprietario.
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