Ancora una rivolta al centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Torino. “Sono le 23,36 in corso Brunelleschi al Cpr ci sono di nuovo casini. Prima all’interno, ora i soliti manifestanti che urlano e fanno botti (che sono vietati). Finirà mai? E i diritti di chi abita qui?”, scrive un cittadino a Torinotoday.
Dopo quella del 1 maggio, venerdì sera, 16 maggio, dalle 22 va in scena la seconda protesta in due settimane nella struttura riaperta a fine marzo: alcuni reclusi danno fuoco ai materassi mentre altri salgono sul tetto. La protesta sarebbe iniziata quando una parte dei ristretti ha rifiutato il cibo a causa delle limitazioni alle comunicazioni telefoniche per parlare con l’esterno. Alla questura risultano ferite cinque persone: quattro esponenti delle forze dell’ordine e un ospite che si è rotto una gamba, a seguito di una caduta, ed è stato trasportato in ospedale.
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Il ministro Piantedosi scrive su X: “Un altro fine settimana segnato da gravi aggressioni e attacchi alle Forze dell’Ordine. Ieri nel CPR di Torino, dove quattro finanzieri sono stati aggrediti da alcuni ospiti in attesa di espulsione, durante i disordini seguiti a un tentativo di fuga degenerato in una violenta rivolta. Fuori dalla struttura 80 anarchici fomentavano i disordini scagliando bombe carta sugli operatori di Polizia.
E oggi a Milano, dove i soliti professionisti del disordine, con il pretesto di manifestare contro il Remigration Summit, hanno provocato scontri contro le Forze di Polizia presenti. Ai militari feriti a Torino e a tutti gli uomini e le donne in divisa va il mio più convinto sostegno. Operano ogni giorno con coraggio e professionalità, anche in contesti estremamente complessi.”