Ondata di espulsioni in Portogallo: nel mirino 18mila migranti irregolari

Luis Montenegro

LISBONA – Il governo portoghese ha annunciato che avvierà una massiccia campagna di espulsioni di immigrati irregolari

Le prime 4500 notifiche saranno inviate questa settimana, ma in tutto sono previsti circa 18 mila respingimenti per altrettanti stranieri – prevalentemente originari da India, Pakistan, Bangladesh e Nepal – che non sono riusciti a regolarizzare la propria situazione.

Inizialmente si tratta di un provvedimento amministrativo dinanzi al quale i cittadini hanno 20 giorni per partire o fare ricorso, poi l’espulsione diventa coercitiva e i destinatari potranno essere condotti davanti a un giudice ed eventualmente internati in Centri di permanenza temporanea (Cit, nell’acronimo portoghese). Al momento, però, il Portogallo ha un solo Cit operativo nei pressi di Oporto, mentre altri due, in fase di costruzione, non saranno pronti prima del 2026.

L’annuncio ha sollevato molte polemiche

Il primo ministro Luis Montenegro «usa l’immigrazione per fare campagna elettorale e, soprattutto, per fare in modo che non si parli dei pessimi risultati del suo governo», ha detto il segretario socialista, Pedro Nuno Santos. Le organizzazioni attive nel campo dell’accoglienza ricordano, dal canto loro, che il motivo di molte situazioni irregolari risiede nel ritardo accumulato dalle autorità portoghesi nel periodo tra l’estinzione del Servizio stranieri e frontiere (Sef) e la nascita della nuova Agenzia per l’integrazione, migrazioni e asilo (Aima).

Un complesso passaggio di consegne avvenuto nel 2023, proprio in una fase di grande crescita dell’immigrazione in Portogallo. Dal 2017 al 2024, infatti, il numero di stranieri nel Paese è quadruplicato, passando dal 4% al 15% della popolazione. L’anno recente con il maggior numero di notifiche di espulsione, il 2019, ne ha contate circa 4800, poco più di quante ne saranno notificate solo questa settimana.
https://www.tio.ch  – foto AP