Nessun convegno ha mai avuto tanto successo prima di svolgersi

prof. Augusto Sinagra

I CANI ABBAIANO, LA CAROVANA PASSA

Un ignoto Lorenzo Giarelli scrive oggi sul “Fatto quotidiano†sue considerazioni sesquipedali sul Convegno – al quale non potrò partecipare perché mi trovo all’estero – che si terrà al Comune di Messina domenica 13 ottobre.
Il filo conduttore di questo non noto giovanotto è un tentativo non riuscito di diffamazione in danno mio, di Diego Fusaro, di Ornella Mariani, di altri, e anche del Sindaco di Messina Cateno De Luca (Che neppure conosco).
Perché tanto mal riposto impegno del detto giovanotto? È chiara la finalità di impedire a chi non si adegua al Travaglio-pensiero (sempre che di pensiero si tratti), di esprimere le proprie idee non allineate alle illecite pretese dell’attuale governo.

Gli spazi di libertà e di democrazia si riducono sempre di più e il futuro è sempre più fosco e a rischio.
Per quel che mi riguarda, a parte le cautelose diffamazioni del tipo “qui lo dico e qui lo nego†(che alla deplorevolezza aggiungono la viltà), emerge la consueta â€accusa†di avere io difeso Licio Gelli dall’aprile 1981 al settembre 1982. E se avessi difeso Totò Rina certamente mi sarebbe stata tolta la cittadinanza italiana e sarei stato additato al pubblico ludibrio. Perché il giovane e inconsulto Lorenzo Giarelli proprio non capisce che la difesa in giudizio è diritto di tutti e dovere di ogni Avvocato. Se poi lo capisce, è palese l’intento diffamatorio e l’attitudine violenta e antidemocratica del soggetto. È ben vero che i limiti del soggetto non gli consentono neppure di diffamare, ma quel che è divertente è che egli cita il mio piccolo recente libro “Ho difeso Licio Gelliâ€, senza neppure averlo aperto dato che sostiene che io in questo libro avrei menato vanto di tale difesa.
Siamo allora in presenza di un vero intellettuale.

L’accusa irrevocabile, però, è la mia candidatura alle politiche e alle europee con Casa Pound. Questo il giovanotto Giarelli proprio non lo digerisce perché non digerisce la libertà e i diritti costituzionali. Se “fascista†fosse un insulto, gli direi “fascistaâ€. Ma non è un insulto e il soggetto non merita questo mio giudizio positivo.
E’ sempre vero: “i cani abbaiano, la carovana passaâ€.

Augusto Sinagra