“Abbandonata dal sistema sanitario”, 26enne muore per eutanasia in Belgio

Siska De Ruysscher eutanasia

Mi sono sentita sola, così profondamente sola e abbandonata, ancora e ancora. Adesso chiedo di morire”

Associazione Pro Vita & Famiglia su X: “Questa è la storia di Siska De Ruysscher, aveva 26 anni e viveva in Belgio. Domenica scorsa, 2 novembre, è morta per eutanasia. Non perché avesse una malattia inguaribile, ma perché soffriva a causa di disturbi psicologici che il sistema sanitario belga non ha saputo curare.

Per anni Siska ha chiesto aiuto. Ha affrontato ricoveri, psicologi che la deridevano, medici che la sedavano “per proceduraâ€, reparti psichiatrici dove a 15 anni veniva punita per aver salvato una compagna dal suicidio. Un sistema che avrebbe dovuto curarla, l’ha schiacciata.

E ora, invece di tenderle la mano, le hanno offerto la morte come soluzione. Nel suo ultimo appello, Siska ha denunciato l’orrore silenzioso di un Paese che non sa più prendersi cura di chi soffre: “La società ci abbandona sempre di più. È più facile ignorarci che aiutarci.â€

Così il Belgio chiama “compassione†ciò che è abbandono. Chiama “libertà†ciò che è disperazione. Ma l’eutanasia non è mai una cura: è la resa di una civiltà che ha smesso di credere nel valore della vita.

Oggi Siska non c’è più perché il sistema l’ha portata a desiderare la morte. E la sua voce ci grida una verità che non possiamo ignorare: quando una persona chiede di morire, è il mondo intorno a lei ad aver bisogno di guarire.

✋ È tempo di scegliere la vita, non la resa. La vera compassione non sopprime: accoglie, cura, accompagna.”

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