Il cinema è importante per l’identità culturale del paese, la cultura “è alleato della libertà dei singoli e della comunità”
Sergio Mattarella ospita come ogni anno al Quirinale la presentazione delle candidature ai David di Donatello ed è l’occasione per ribadire l’importanza dell’industria cinematografica e la necessità che le istituzioni la sostengano soprattutto in un periodo in cui vive un momento di difficoltà e necessita di norme chiare per “evitare che si raffreddi l’interesse di produzioni estere, tornate nei nostri studi perché hanno visto nell’Italia un grande polo del cinema europeo”.
A condurre l’evento, in diretta Rai, dal salone dei Corazzieri anche quest’anno c’è Geppi Cucciari che apre la cerimonia con un breve monologo che spazia tra il “sarà una cerimonia sobria” e l’elogio dell’eloquio del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in prima fila e visibilmente divertito dalla presa in giro: “La sua potente retorica, l’eloquio forbito, i suoi interventi possono essere addirittura ascoltati al contrario e a volte migliorano…”.
Quindi la conduttrice si rivolge al padrone di casa: “Presidente lei dovrebbe diventare direttamente Papa per la pazienza che ha avuto con i politici italiani in questi anni, lei andrebbe fatto santo subito“, dice Cucciari e il capo dello Stato sempre inappuntabile trattiene a stento un sorriso.
A Mattarella quest’anno viene assegnato il premio speciale del 70esimo anniversario dei David di Donatello, “per essere stato in questi anni punto di riferimento solido e speciale del cinema italiano”, spiega Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano. (askanews)