“I magistrati siano sottoposti solo alla legge”. Sì, del più forte!

Mattarella

Il presidente della repubblica ancora una volta ammonisce le moltitudini – un tempo di cittadini, ora di magistrati- a camminare entro rigorosi binari di una bislacca legalità. I magistrati “devono” -e non si dica dovrebbero- decidere facendosi governare dalla saggezza del diritto. Ci viene naturale chiedere “quale?” Quella asservita al potere che ne ha distorto il senso e l’intendimento più profondo o quello che guidò i nostri Padri Costituenti? La domanda è -ahinoi- ormai solo retorica.

Quella da porsi, invece, è a quale timore di possibili reazioni di pubblica opinione o di interessi coinvolti, il capo dello stato si riferisse nell’amnonimento ai magistrati a rifuggire da ricostruzioni normative arbitrarie, dettate (addirittura!) da impropri desideri di originalità o, peggio, di individualismo giudiziario (sic!) Ci pare chiaro che anche lui, come il ministro guardasigilli Nordio, intenda intimidire i giudicanti per evitare che un potere indipendente possa mettere in imbarazzo certi centri di potere, scambiando per guizzi di originale e arbitrario individualismo giudiziario quello che da sempre va sotto il nome di sacrosanta Indipendenza della Magistratura.

E così, quando si riferisce ai giudici sottolineando che essi sono soggetti soltanto alla legge, va da sé pensare che il riferimento sia -ancora ahinoi- a quella del più forte!
Del resto è lo stesso presidente che solo un paio d’anni fa ammoniva i cittadini dicendo “Non si invochi la libertà per non vaccinarsi” proprio lui che avrebbe dovuto essere -condizionale ormai certo- il primo garante della Costituzione.

Un’altra occasione a favore delle Istituzioni, dunque, per rimarcare di stare tutti al proprio posto e non non mettere la testa fuori dal sacco senza permesso. È il tempo della legalità made in Italy, figlia dell’emergenza, qualunque essa sia purché vi sia, in cui è stata confermata la grande verità che l’allora presidente del consiglio dei ministri, Conte, disse a reti unificate, quando ancora tutti, o quasi, eravamo pervasi da candida ingenuità: “Nulla sarà mai più come prima”.
Buon risveglio…

Manola Bozzelli – vicepresidente Associazione Arbitrium

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