Kiev: ora ci servono aerei da combattimento, navi e sottomarini

Zelensky

“La Germania e la Nato non invieranno caccia né soldati”. È quello che ha affermato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, rispondendo al Bundestag a una domanda sulle nuove richieste espresse dal viceministro degli Esteri ucraino, Andrj Melnyk, che ha rivendicato jet da combattimento, navi e sottomarini per l’Ucraina. “Che non vi saranno jet da combattimento l’ho già chiarito molto presto. E lo ripeto anche qui” ha risposto Scholz.

Il cancelliere ha ribadito il no anche alla “no fly zone” citando la posizione americana a riguardo: “Non lo faremo. E questa decisione non è cambiata e non cambierà” ha aggiunto. “Non invieremo soldati Nato in Ucraina, in nessun caso. Non è successo finora e non succederà in futuro. Di questo potete fidarvi” ha aggiunto Scholz.

Kuleba – Ho avuto una telefonata con (il ministro degli Esteri polacco) Zbigniew Rau e ho ringraziato la Polonia che è stato il primo Paese ad annunciare pubblicamente la consegna del Leopard 2, contribuendo così in modo cruciale alla formazione della coalizione di carri armati. Abbiamo nuovi compiti davanti: aerei da combattimento di tipo occidentale, sanzioni, attuazione della formula di pace”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

USA – “Al momento non c’è nessun annuncio da fare sull’eventuale invio di caccia” all’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa alla Casa Bianca rispondendo alla richiesta del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba di aerei da combattimento di tipo occidentale. “Non biasimo Kiev che continua a chiedere più armi, ma al momento non c’è nulla da dire sui jet”, ha sottolineato Kirby.
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