NEW DELHI, 20 SET – Un’altra giovane vittima di violenza sessuale è morta in India, a distanza di appena una settimana dal ritrovamento dei corpi impiccati a un albero delle due sorelle rapite e violentate. La vittima, questa volta, è una sedicenne, morta ieri sera in ospedale a Lucknow, la capitale dello stato dell’Uttar Pradesh, dove era stata ricoverata in fin di vita, dopo essere stata violentata e data alle fiamme.
La polizia ha diffuso la notizia oggi, facendo sapere che due presunti colpevoli sono già stati arrestati. Questo ennesimo episodio, che risale a due giorni fa, era stato tenuto nascosto per non alimentare la tensione già alta in Uttar Pradesh dove, dopo la morte delle due sorelle, ci sono state forti proteste e manifestazioni per chiedere protezione e sicurezza per le donne.
Ancora una volta, infatti, la violenza è stata perpetrata nello Stato più popoloso dell’intera India e col più alto tasso di criminalità . E, ancora una volta, la vittima apparteneva alla casta dei Dalit, ritenuta la più bassa nella persistente scala sociale dell’induismo. Un ampio gruppo di agenti di polizia è stato dispiegato per proteggere la famiglia della vittima: in passato, in occasione analoghe, i parenti sono stati minacciati o hanno subito gravi ritorsioni per avere “osato denunciare” l’accaduto. (ANSA).

