Prof. Sinagra contro la “stampa di regime”

stampa di regime

di Augusto Sinagra – È accaduto che un cittadino somalo finito a Imola dopo avere girovagato liberamente in diversi Stati dell’Unione europea, ha accoltellato due donne che controllavano i biglietti di viaggio e poi altre due donne e un bambino di sei anni, provocando a tutti lesioni gravissime.
Pare che questo giovane somalo girasse armato con 7 coltelli (forse il minimo indispensabile per la legittima difesa).

La laida e sporca stampa di regime ha dato notizia del triste fatto osservando che si è trattato di una “iper reazione violenta” ad un “evento imprevisto”.
Dunque, sarebbe un evento imprevisto quello di viaggiare su un mezzo pubblico e sentirsi chiedere di esibire il titolo di viaggio, e a tale “evento imprevisto” la persona in questione non si sarebbe prodotta in una ingiustificata e feroce aggressione ma avrebbe dato luogo ad una semplice iper reazione, indicendo così il lettore a prendere conoscenza della notizia in una prospettiva quasi attenuante la gravità del fatto.

La stampa di regime fa imbestialire l’opinione pubblica

Se la sporca stampa di regime voleva ancor più squalificarsi e rotolarsi in una cloaca giornalistica, vi è riuscita pienamente.
Ma la sporca stampa di regime (destinataria, fino ad oggi e a partire dal secondo governo Conte, di circa 90 milioni di euro di sovvenzioni mentre milioni di italiani non arrivano a fine mese), non si rende conto che gli italiani ancorché in larga misura lobotomizzati, non sono del tutto cretini, e dunque lo schifo di stampa che abbiamo sortisce l’effetto opposto facendo ancor più imbestialire l’opinione pubblica.

Ma non è tutto: l’avventurosa Luciana Lamorgese pare che abbia candidamente commentato il feroce accadimento, dicendo che poteva accadere in qualsiasi altro Stato. A parte la banalità del commento, la Lamorgese Luciana sa bene di essere lei la responsabile morale e politica dell’ingresso di questi delinquenti sul territorio nazionale.

Il figlio di Bernardo Mattarella tace perché ancora non gli è stato detto cosa deve dire. Resta da attendere la sentenza di assoluzione di questo bravo giovane somalo la cui azione sarà sicuramente ritenuta comprensibile e giustificata dalla gravissima provocazione della richiesta di esibire il biglietto di viaggio.

La situazione è ormai oltre il limite di rottura. Occorrono metodi e strumenti di tipo straordinario. Non si può rimanere ancora impassibili di fronte a questo scempio continuo.

AUGUSTO SINAGRAProfessore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO

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