Indagata per corruzione, dirigente del Miur si lancia dal balcone: gravissima

Giovanna Boda dirigente del Miur si lancia dal balcone

Giovanna Boda, 47 anni, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, è ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli dopo essersi lanciata dal secondo piano di un palazzo a Roma. La donna è indagata per corruzione, in concorso con altre persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Giovanna Boda proprio ieri aveva subito una perquisizione.

La Boda è dirigente di prima fascia e capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali (incarico a cui era assurta su proposta del ministro Lorenzo Fioramonti nel secondo governo Conte). La dirigente del Miur sovrintende la reggenza dell’Ufficio scolastico regionale in Calabria, dopo che il Miur ha momentaneamente sollevato dall’incarico la direttrice generale Maria Rita Calvosa, 59 anni di Roma, azzerando i vertici dell’Usr Calabria dopo lo scandalo del mercimonio di titoli e attestati.

Gli investigatori del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza hanno perquisito proprio ieri la sua casa romana, l’ufficio di viale Trastevere e una soffitta “nella disponibilità della donna”. I finanzieri hanno passato al setaccio anche abitazioni e uffici di Federico Bianchi di Castelbianco, il presunto corruttore, e di Valentina Franco, stretta collaboratrice della Boda.

Il sessantanovenne romano Bianchi è un noto psicoterapeuta, nonché editore dell’agenzia Dire, “specializzata in politiche parlamentari e di governo, politiche regionali e locali, oltre che su esteri, welfare, sanità, ambiente, scuola e giovani”.

Federico Bianchi di Castelbianco
Federico Bianchi di Castelbianco – foto Quirinale

Nel decreto di perquisizione si legge che la Boda, già direttore generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), in veste di pubblico ufficiale, “riceveva indebitamente per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri” da Bianchi ‘somme di denaro e/o utilità per sé e/o per terzi per complessivi 679.776,65 euro’.”  www.liberoquotidiano.it

Giovanna, renziana e moglie di un giudice, è figlia di Titti Palazzetti, ex sindaco Pd di Casale Monferrato. La sua carriera comincia nel 1999 con la collaborazione con il Miur fino a diventare nel 2016, promossa dal governo di Matteo Renzi, dirigente di prima fascia e braccio destro dell’allora ministra alle Pari opportunità Maria Elena Boschi.