Aggredisce i carabinieri con l’accetta, militare spara e lo uccide

Aggredisce i carabinieri

L’auto sfreccia veloce, i carabinieri tentano di fermarla, mostrano la paletta per intimare l’alt. Ma l’uomo al volante continua la sua corsa, i due militari lo inseguono fino alle porte di Pilcante di Ala. Poi l’uomo scende dalla macchina bianca corre in garage ed esce con in mano un’accetta, si avventa contro l’auto dei carabinieri. Una furia cieca, aggredisce i carabinieri, con l’ascia infrange il finestrino della macchina, ferisce uno dei carabinieri, poi lo sparo. Un solo colpo di pistola, esploso dal carabiniere probabilmente verso l’asfalto o mirando alle gambe, purtroppo fatale.

L’uomo si accascia, la disperata corsa dei sanitari, intervenuti anche con l’elicottero, però non è stata sufficiente a salvarlo. Il proiettile sembra che abbia reciso l’arteria femorale non lasciando via di scampo a Matteo Tenni, 44 anni, di Pilcante. È questa la prima ricostruzione della terribile tragedia avvenuta venerdì poco prima delle 18 nella piccola frazione di Ala, ma sono ancora tanti i particolari da chiarire e ora sarà la Procura a cercare di fare luce su quanto accaduto in quei brevissimi attimi e ricostruire la dinamica.

Come scrive il corrieredelveneto.corriere.it, secondo i primi accertamenti i due carabinieri, della compagnia di Rovereto, stavano effettuando un normale controllo, c’erano più servizi venerdì in Vallagarina, mirati anche al rispetto delle norme anti Covid, quando è arrivata l’auto di Tenni. I militari non sapevano chi c’era al volante e così quando l’uomo non si è fermato avrebbero deciso di seguirlo lungo la provinciale 90 poi fino ai piedi della casa dell’uomo in via Angelini. È a quel punto che Tenni, forse in preda a un raptus, si avventa contro i militari che reagiscono. Lo sparo, poi la tragedia.

Il carabiniere che ha esploso il colpo quando si è reso conto che Matteo era morto avrebbe avuto un mancamento. Uno di loro sembra sia stato colpito dall’ascia tanto che sul sedile dell’auto dei militari c’erano delle tracce di sangue.

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