Sferico: ”Governi Tecnici’, rubrica “Liberi Tutti”

Sferico
le Luci del Tramonto” pezzo originale, 100x83x63cm. materiali leggeri e finitura al minerale, patina nera, fatto a mano. Photo by Atelier H7, Zürich

“Culi Seduti”
L’autopsia su governi tecnici, amministrati da principati di banche, erano entità volatili che si aggiravano con uno sguardo fisso, nel benestare di bonus da spendere per una vita privilegiata, consumata in meeting di settore a sette stelle.
Sarebbe bastata una sincera diplomazia di condivisione operativa, affrontando temi scottanti sul campo, ma, tu, restavi in sicurezza dietro ad un cristallo antiproiettile, in una recita assente d’empatia.

I dimostranti erano la forza lavoro che si mobilitava per la giustizia fai da te, organizzandosi in improvvisazioni di protesta, grido unisono nel tentativo di strappare più “culi seduti” possibile da sedie incarnate, per un’aderenza spontanea a una forza collettiva. L’astrazione borghese, dedita ad affari d’ufficio, era una ghigliottina che separava la mente dal corpo. Una risposta atona faceva eco su antenne ufficiali, copione fin troppo prevedibile di un recital televisivo nazionale, studiato da una troupe di tecnici di psicologia di un’industria letteraria truccata.

le Luci del Tramonto” pezzo originale, 100x83x63cm. materiali leggeri e finitura al minerale, patina nera, fatto a mano. Photo by Atelier H7, Zürich

Non avevi saputo che ottenere un patetico discorso, emesso da una sede regale, mentre uno specchio ritraeva la distorsione della tua immagine riflessa.
Nel retrocedere avevi potuto constatare le dimensioni minime della gabbia delle illusioni che ti eri costruito per l’ascesa, ottenendo un’ulteriore onda d’urto sulla gente, dalla quale ti eri allontanato sempre più. Così, davi un segnale di ostilità dal tuo trono, in un comando di via libera a procedere, avviando un’escalation poliziesca di carica metodica a civili inermi.

La risposta difensiva era guerriglia urbana e teppismo improvvisato, con infiltrazioni abusive di demolitori, in rapine fuori programma e gravi ferite.
La realtà era uno spauracchio troppo grave per affrontarla a petto nudo, lasciavi sbrigare il rudimentale, per corrispondere comodamente con i media.
Apponevi alle masse il marchio populista, parandoti dietro lo scudo inscalfibile di locali esclusivi, difesi da prezzi d’accesso irraggiungibili.

Intanto il movimento contro lo Stato andava aumentando per la levitazione di leggi “anticoncezionali”.
La gestione della proliferazione di tasse aveva esasperato i nervi più sensibili, sballando ulteriormente gli squilibri tra le classi, in una rivolta senza precedenti, profezia inevitabile di rivolte sociali contro il totalitarismo di governi ibridi.

Capi senza carisma erano posti a governare, come rappresentanti di prodotti assicurativi da far approvare a una maggioranza ristretta.
L’aggregazione era uno stato a sé, in fase di formazione, capace di gridare slogan in caricature grottesche, ma corrispondenti al vero.

Personaggi pubblici, costruiti in cliniche di chirurgia plastica e ritoccati da investimenti di speculazione, apparivano preconfezionati su schermi affamati di necrofilia.
(Dedicato agli sforzi di protesta dei “Gillets Jaunes” e alle proteste che verranno)

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Sferico a Hoi An sul fiume Tho Bon, Vietnam
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