Salvini a processo, la più raccapricciante vicenda politica degli ultimi tempi

di Aldo Grandi – Salvini a processo è una vergogna: già che ci siete, perché non fucilarlo?

Noi non siamo mai stati di nessuno, né renziani – dio ce ne scampi e liberi – né berlusconiani, né finiani o bossiani, né dalemiani o prodiani, né, tantomeno, salviniani. I politici, lo sa bene chi ci legge e ci conosce, ci sono sempre stati, sin dai tempi della prima repubblica, cordialmente sulle scatole. Ma quello che è successo ieri al senato – altro che bivacco di manipoli – con la decisione di processare l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona, è una vergogna per non dire peggio. Anzi, diciamolo: è uno schifo. Chi scrive si vergogna di essere italiano, in questo momento, di avere un governo di bastardi traditori e di assistere a uno dei tre poteri dello stato, la magistratura, che processa l’unico ministro che, da decenni, fa gli interessi del suo paese e non quelli del suo partito o degli organismi sovranazionali che ci condizionano le esistenze quotidiane.

Il sottoscritto, 59 primavere sulle spalle e, probabilmente, nemmeno un così grande avvenire davanti, ha vissuto la sua giovinezza ascoltando, puntualmente, le richieste di autorizzazione a procedere del partito comunista nei confronti di Giulio Andreotti, quasi venti, mai concesse. Nessuno, infatti, tra i pusillanimi parassiti del parlamento aveva il coraggio di mettersi contro l’uomo più potente d’italia. E ora, a quasi sessant’anni, deve assistere alla più raccapricciante vicenda politica degli ultimi tempi: un processo politico nei confronti di un uomo che deve essere abbattuto ad ogni costo, perché fa paura, perché è l’unico baluardo di fronte al pensiero unico dominante che sta dilagando a colpi di leggi liberticide, virus inventati e prolungati senza ragione, immigrazione incontrollata e principi devastanti di ogni società che sia degna di questo nome (vedi teoria gender o lgbtq).

Hanno mandato a processo un uomo che ha difeso i confini del suo paese, ma che, soprattutto, ha fatto, unico e primo fra tutti, quello che la stragrande maggioranza del popolo italiano chiede da anni: evitare una invasione senza senso di immigrati che si portano dietro stili di vita, come direbbe la Boldrini, che non solo non devono essere i nostri negli anni a venire, ma che non devono assolutamente varcare la linea del Piave. A casa loro. Punto e basta. Non li vogliamo, non li cerchiamo, non ne abbiamo bisogno e non perché razzisti, ma perché teniamo alle nostre tradizioni e alla nostra cultura.

Renzi, dicono, ha votato contro Salvini. Ma ancora parlate di Renzi e della sua ultima creatura in avanzato stato di decomposizione, Italia Viva? Quello che pensiamo di questo puffo dalle ambizioni spropositate e inversamente proporzionali alle sue capacità lo abbiamo già detto e scritto e non ci ripeteremo. Ha riempito l’Italia di clandestini in cambio di un occhio di riguardo sui conti di bilancio da parte del verminaio europeista.

La realtà è che hanno paura di farci votare, di lasciare la parola al popolo, di applicare le regole della democrazia e per questo stanno portando avanti un disegno che, a partire dalla proroga dello stato di emergenza e dall’allarme coronavirus con la paura instillata a dosi massicce, mira a distruggere la nostra autonomia di pensiero e la nostra indipendenza di giudizio.

Sono prove tecniche di regime. O di dittatura se preferite, ma non di quelle di un tempo, ma di quelle, ben più sottili e mascherate, di oggi.

Ecco perché Matteo Salvini fa paura. Fa paura e deve essere eliminato. In un modo o nell’altro. E poiché l’omicidio politico non è ancora ammissibile e giustificabile in questo paese, si fa appello a tutte le altre possibilità per riuscire nell’intento.

Prestate attenzione al vocabolario che usano questi bastardi progressisti. E ai loro atteggiamenti e prese di posizione. Hanno in mano non solo i mass media, ma l’anima dei giornalisti senza spina dorsale, quelli convinti e cresciuti alla scuola della sinistra radical choc. Cercano di far venire i sensi di colpa a chiunque la pensi diversamente da loro. Adesso usano anche la parola negazionista, di solito utilizzata per chi nega l’Olocausto. Come vedete, aveva ragione Ida Magli, la memoria dell’Olocausto portata avanti per giustificare ogni repressione di aneliti di libertà e di ribellione contro il sistema dominante.

Chi nega il virus e la sua attuale emergenza va messo al bando, è un negazionista e va redarguito, additato a nemico da disprezzare. E, nel frattempo, si approva una legge a favore di Lgbtq, ossia tutto ciò che è contro le fondamenta di una società che vogliono smantellare instaurando la loro versione senza limiti e senza confini né morali, né antropologici, né sociali. né umani.

Attenzione. Salvini ha abbandonato il governo, ma loro no. Loro sono attaccati col mastice perché hanno compreso che possono, complice la paura, scardinare il sistema e rivoltarlo come un calzino. Se guardate bene, vi accorgerete che ogni passo è un movimento in avanti verso un Nuovo Evo destinato a mandare in fumo secoli di civiltà e di consuetudini.

La vicenda della caserma dei carabinieri di Piacenza altro non è che un modo ulteriore di minare il prestigio e la storia di una istituzione, l’arma dei carabinieri, che pur con tutti i suoi difetti è sempre stata lontana dalle aspirazioni eversive della sinistra rivoluzionaria e non. Attaccando e sputtanando l’Arma attraverso il comportamento di qualche imbecille che andrebbe messo in galera e gettata via la chiave per i successivi decenni, vogliono immergere nella merda una divisa che, nel bene e anche nel male, ha fatto la storia del nostro paese.

Ma il disegno è ancora più sottile. Come sempre, visto che la mente diabolica della sinistra è adatta e atta a fare queste cose, ad arrivare a strumentalizzazioni che la borghesia sciocca e ingenua nemmeno immagina. Attaccando l’Arma come stanno facendo, costringono i carabinieri a farsela sotto e a ridurre ogni tipo di intervento per timore di conseguenze. Non parliamo, poi, dei vertici del comando generale ai Parioli, di nomina politica, e particolarmente suscettibili e attenti a non ribellarsi ai tentativi di denigrazione. Sono anche loro più realisti del re. Hanno paura dei giornalisti dei quotidiani venduti al Pud, non hanno gli attributi per assumersi le responsabilità del comando, sono diventati dei semplici burocrati più attenti alla rassegna stampa che non alle esigenze e ai bisogni della gente e dei loro militari.

Ecco perché, oggi, siamo tutti, chi scrive per primo, Salvini. Questa casta di governo vuole la guerra civile per poi reprimere ogni resistenza. A noi fanno schifo, ci incutono non la paura del Covid-19 come vorrebbero, ma solo, soltanto una lunga, lunghissima rabbia.

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