“Traffico di rifiuti infettivi”, Medici senza Frontiere lancia accuse di ignoranza

ci preme smontare questa marea montante di disinformazione e ignoranza attraverso un informazione scientifica

“Se ci fosse davvero stato un rischio, ci saremmo augurati che le autorità preposte fossero intervenute prima, avessero sequestrato i nostri rifiuti, posto in quarantena i siti di smaltimento. Niente di tutto questo è mai successo. Dal 2015 a oggi, non è scoppiata alcuna epidemia e non si è corso mai un rischio per la salute pubblica. Non è una questione di fortuna”. Lo afferma in un video, Gianfranco De Maio, medico di Medici Senza Frontiere.

“La nostra clinica di bordo – ha aggiunto – è un’infermeria per persone sopravvissute a un naufragio, non un ospedale. La maggior parte dei nostri pazienti presenta ustioni da carburante, ferite dovute al viaggio o alle torture subite in Libia, disidratazione, sintomi da annegamento. Chi ha bisogno di cure specifiche viene evacuato con elicotteri o motovedette della Guardia costiera italiana, ma è molto raro che una persona malata intraprenda un viaggio così lungo e pericoloso”.

“Non esitiamo mai a metterci in discussione, né ci sentiamo al di sopra della legge, ma consideriamo inaccettabile essere accusati di aver organizzato un attività criminale finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Il trattamento dei rifiuti e delle acque è centrale per la nostra attività medico-umanitaria e i nostri protocolli sono presi a esempio da realtà come l Organizzazione mondiale della sanità”.”Mentre stiamo lottando contro la peggiore epidemia di Ebola in Repubblica Democratica del Congo, ci preme anche smontare questa marea montante di disinformazione e ignoranza attraverso un informazione scientifica seria e basata sull evidenza”. (askanews)

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