Svizzera: boom casi di encefalite da zecche, si pensa a vaccinazione

Impennata di casi di encefalite da zecche in Svizzera, tanto che la Commissione federale per le vaccinazioni (Cfv) sta pensando a una vaccinazione generale a livello nazionale. Dall’inizio del 2018 a metà luglio già 226 persone sono state infettate dal temibile virus della meningoencefalite primaverile-estiva, che crea un’infiammazione del sistema nervoso centrale nella scatola cranica, con esito letale in circa l’1% dei malati. Fortunatamente solo poche zecche sono portatrici del virus, per cui non c’è cura, ma contro la quale il vaccino è molto efficace.

Finora nel 2018 i casi sono solo 43 in meno rispetto a tutto il 2017. E il tasso di infezioni, che nel 2015 era di 1,42 ogni 100.000 abitanti, quest’anno è già di 4,96. Le zone svizzere dove le zecche sono vettori della meningoencefalite primaverile-estiva si stanno estendendo. “Tra poco la zona rossa interesserà praticamente tutta la Svizzera tranne il Ticino”, ha detto all’agenzia di notizie Keystone-Ats Christoph Berger, presidente della Cfv. Il numero di casi gravi cresce di anno in anno e di conseguenza una immunizzazione a tappeto sarebbe sensata secondo Berger. “Ogni meningite che si può evitare va evitata”, aggiunge. Un gruppo di lavoro della Cfv sta studiano la situazione e fornirà un parere all’Ufficio federale della sanità pubblica. (AdnKronos Salute/Ats)

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