“Comunque vada a finire il referendum, il danno di una uscita della Grecia dall’euro sarebbe troppo grande. Si troverà un compromesso. Se tutto il mondo, da Obama ai cinesi, continua a ripeterci che bisogna trovare un accordo, vuol dire che c’è il diffuso sentimento di una catastrofe imminente che occorre evitare ad ogni costo”.
A dirlo è l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi in un’intervista sul quotidiano La Repubblica. Per il professore l’euro non è a rischio, neanche nel caso Atene decida di tornare alla dracma: “Non lo affonderà, perchè si farà un accordo. Ma il pericolo è reale. Proprio perchè la crisi è così piccola, un fallimento sarebbe clamoroso”. ”
L’uscita della Grecia non sarebbe tanto un danno economico, quanto un vulnus alla credibilità politica dell’Europa“, aggiunge, “è urgente preparare le istituzioni ad affrontare gli eventi futuri, altrimenti non sono sicure nè credibili“. “Questa vicenda – afferma l’ex premier – è stata gestita da protagonisti nazionali che l’hanno strumentalizzata per puri scopi di politica interna. Le due parti stanno continuando a parlare solo ai loro elettori”. “Manca una vera autorità europea”, sostiene Prodi, “non abbiamo voluto un’autorità federale. Abbiamo delegato ogni potere ai leader nazionali, che sono ostaggi dei loro problemi di politica interna”. “Occorre creare una vera e forte autorità europea, che è stata continuamente messa in un angolo dai governi nazionali. Se l’Europa si vuole salvare deve reagire immediatamente dotandosi di una autentica autorità federale”.