Immigrazione: riunione per finanziare la missione Eunavfor Med

Membri dello speciale Comitato Athena, il meccanismo che gestisce il finanziamento dei costi comuni delle operazioni militari dell’Ue nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) hanno partecipato alla riunione dei rappresentanti dei 28 riuniti nel Cops che ha finalizzato la bozza per la possibile missione Eunavfor Med. Il documento, che potrebbe riportare già anche le stime di costi, sarà lunedì sul tavolo del consiglio dei ministri Ue in formato jumbo Esteri-Difesa.

sbarchi

Secondo quanto si apprende sono essenzialmente tre le fasi previste dal cosiddetto Crisis Management Concept (Cmc): operazioni in acque internazionali, nelle acque libiche e sulla costa. Il mandato del vertice straordinario di aprile prevede la “distruzione dei barconi prima del loro utilizzo” e quindi sulle coste.

L’Alto rappresentante Federica Mogherini ha smentito pubblicamente che siano previste operazioni di terra, ma le fonti specificano che è proprio per le azioni sulla costa che sarà “decisiva” la risoluzione dell’Onu, sul cui testo stanno lavorando i quattro paesi europei presenti nel Consiglio di Sicurezza. La pianificazione operativa dell’operazione, con l’Italia che ha proposto di mettere a disposizione il quartier generale ed il comandante della missione navale, è già informalmente cominciata ed entrerà nei dettagli dopo l’approvazione del CMC, ma sarà adattata al mandato della risoluzione dell’Onu. Il lancio ufficiale avverrà comunque al Vertice europeo del 25-26 giugno.

Rispondendo a domande su un possibile ruolo della Nato nella missione, il segretario generale Jens Stoltenberg ha detto: “Lasciamo che l’Ue prenda le sue decisioni”. Comunque “è una missione di controllo delle frontiere, quindi è un’operazione di competenza europea. Se l’Ue ci farà richieste le prenderemo in seria considerazione, ma al momento non lo ha fatto”. Stoltenberg, che lunedì parteciperà al consiglio Ue Esteri-Difesa, ha però aggiunto: “Stiamo lavorando e valutando assieme. Ma l’operazione nel Mediterraneo è europea”.

Analizzando le 16 missioni europee di Politica di sicurezza e difesa comune (Psdc) si vede che solo cinque sono militari, e solo una di queste, Eufor Althea, in Bosnia Erzegovina dal 2004, viene condotta sulla base dell’accordo di cooperazione Ue-Nato ‘Berlin plus’. Si tratta di un’operazione completamente a guida Ue, con all’interno alcuni mezzi Nato, presi in affitto. D’altra parte, con Active endeavour, la Nato ha già una missione navale anti-terrorismo nel Mediterraneo.

Intanto Frontex rafforza le operazioni nel Mediterraneo vicino alla Grecia, per il crescente numero di migranti che cerca di entrare in Ue attraverso la Turchia. “Siamo preoccupati per la situazione. Per questo aumentiamo la nostra azione nell’area e la nostra assistenza alle autorità” di Atene, spiega il direttore esecutivo dell’Agenzia Ue, Fabrice Leggeri. “C’è uno spostamento dal Mediterraneo centrale a quello orientale” attraverso la Turchia, via mare e terra”, evidenzia. ANSA EUROPA

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K