Metà del petrolio libico in mano a un ex ribelle che comanda 17mila uomini

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9 ott – Nella citta’ di Ajdabiya, nella Libia orientale, e’ nelle mani di un uomo ”enigmatico” – al comando di una milizia di oltre 17mila uomini – il destino della meta’ delle ricchezze petrolifere del Paese. Il 33enne Ibrahim al-Jathran, che ha conosciuto il carcere durante il regime di Muammar Gheddafi, nel 2011 e’ stato alla guida di un battaglione di combattenti durante la rivolta contro il Colonnello ed e’ stato ‘ricompensato’ con il comando delle guardie armate della sicurezza nei terminal petroliferi libici (Petroleum Defense Guards, sotto il controllo del governo). Lo scorso luglio, nella nuova Libia, scrive il Wall Street Journal, e’ stato Jathran a ordinare alla sua milizia il blocco dei due principali terminal per l’export di petrolio nella regione.

L’obiettivo, secondo l’uomo ”enigmatico” che ama gli abiti italiani, e’ ottenere dal governo di Tripoli maggiore autonomia politica per la Libia orientale. Il blocco, secondo il Wsj, e’ costato alla Libia piu’ di cinque miliardi di dollari in entrate perse negli ultimi tre mesi. Jathran, che si e’ lanciato lo scorso anno in politica con l’adesione al ‘Consiglio transitorio della Cirenaica’, e’ accusato di alleanze con jihadisti e in molti lo indicano come un ‘signore della guerra’.

Tutte accuse respinte al mittente dall’uomo ”enigmatico” che stringe la mano alle donne e non ama la barba e che sembra conquistare sempre piu’ consensi nella nuova Libia. I suoi ‘metodi’ sono stati presto copiati a Zintan, nell’ovest del Paese, e apprezzamenti arriverebbero anche dal sud.