Deputati Pdl davanti al Tribunale di Milano

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foto adnkronos

11 mar – I giudici della IV sezione penale di Milano hanno ordinato una visita fiscale per verificare lo stato di salute di Silvio Berlusconi, imputato nel processo Ruby. Si tratta del secondo accertamento medico disposto da giudici del capoluogo lombardo.

Il collegio presieduto da Giulia Turri ha dato incarico ad un medico legale, allo specialista di cardiologia Cesare Fiorentini e ad un altro esperto in oculistica Stefano Gambaro di eseguire un accertamento medico delle condizioni dell’ex premier ricoverato all’ospedale San Raffaele.

I medici dovranno stabilire se l’uveite e i disturbi cardiologici del Cavaliere costituiscano un legittimo impedimento assoluto. Neanche la riunione del Pdl in corso a Milano, a cui stanno prendendo parte i legali Niccolò Ghedini e Piero Longo, costituisce, secondo i togati, legittimo impedimento assoluto. I difensori di Berlusconi hanno lasciato l’aula in mattinata, sostituiti da Giorgio Perroni.

Proprio Ghedini ha reso noto che ”Berlusconi vuole ascoltare la requisitoria del pm e fare dichiarazioni spontanee e poter partecipare alle arringhe dei suoi avvocati alle fasi finali del processo”.

”Noi – ha sottolineato – chiediamo soprattutto di finire questo processo in tempi normali, rispettando i diritti del cittadino e della persona malata, che vuole presenziare alle sue udienze. Non chiediamo altro e la domanda che bisognerebbe fare al Tribunale e alla Corte è ‘perché tanta fretta?”’.

Secondo Ghedini la presenza di Berlusconi in aula ”è indispensabile e lo ritiene anche lui, come suo diritto costituzionale. Il certificato del medico legale della Corte d’Appello dice che non c’è un impedimento assoluto ma – ha spiegato il legale – i medici dicono che la situazione psicofisica non è idonea alla partecipazione del processo ed è per questo che sostanzialmente ce ne siamo andati sabato”.

”Oggi – ha aggiunto – c’è un altro certificato medico che da’ conto di un’altra problematica di patologia e noi riteniamo ci debba essere il rinvio. Con la sospensione della prescrizione e il rinvio di una settimana – ha detto Ghedini – non riusciamo a capire dove sia il problema”.

Alla richiesta della difesa dell’ex premier di legittimo impedimento per motivi di salute si è opposto il pm Antonio Sangermano sottolineando che l’impegno politico è stato fissato ”successivamente alla calendarizzazione delle udienze” mentre sullo stato di salute dell’ex premier occorre effettuare una visita fiscale ”per valutare l’assolutezza dell’impedimento”.

Ad ogni modo l’ex premier oggi “non esce” dall’ospedale San Raffaele. “Rimane ricoverato perché permane un’alterazione dell’equilibrio emodinamico ed è sotto stretto monitoraggio cardiovascolare. Sta anche seguendo una terapia specifica”. A spiegarlo è Alberto Zangrillo, medico personale del leader Pdl.

Il Cavaliere ha cominciato da ieri ad avere picchi di ipertensione. Un ‘effetto collaterale’ delle cure per l’uveite, messo in conto dal primario di Anestesia e rianimazione cardio-toraco-vascolare che lo segue. Già nei giorni scorsi, infatti, Zangrillo aveva spiegato che la terapia a base di gocce endoculari contiene un vasocostrittore e che “i vasocostrittori determinano su un paziente di una certa età e in terapia antipertensiva come Berlusconi delle possibili alterazioni dell’equilibrio emodinamico o del ritmo cardiaco sotto forma di tachicardie o aritmie sopraventricolari, problemi pressori”.

Questa alterazione dell’equilibrio emodinamico si è manifestata e “permangono anche oggi” i picchi di ipertensione registrati già da ieri, continua il medico. “Il presidente è sotto terapia specifica per questo problema” ribadisce Zangrillo. Quanto all’uveite bilaterale che lo ha portato venerdì scorso in ospedale, a quanto si apprende, sarebbe sotto controllo.

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