L’ultimo ricatto della Commissione UE: tagliare fondi ai Paesi sovranisti

La Commissione europea lavora ad una nuova politica di ”difesa offesa dello stato di diritto”. Un’iniziativa che intende rispondere, nella pratica, a quelle pratiche oggi in uso in Paesi i cui governi si caratterizzano per la natura più “sovranista” che europeista, come l’Ungheria di Viktor Orban, con cui Bruxelles proprio sul rispetto dei diritti ha un scontro aperto da tempo. Nella comunicazione inviata a Parlamento e Consiglio Ue, l’esecutivo comunitario invita a riflettere sull’opportunità di promuovere, da una parte, la consapevolezza sullo Stato di diritto e di ragionare, dall’altra parte, al concetto stesso di ‘Stato di diritto’.

“Chiarezza e coerenza” sono gli obiettivi prefissati della comunicazione della Commissione europea, che si concede tempo fino giugno prima di decidere cosa fare. Ora è tempo di interrogarsi sulle definizione e il suo rispetto in maniera uniforme, così da agire tutti allo stesso modo, sia in termini preventivi che successivi. Tutto però è rinviato a dopo le elezioni europee, inclusa la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi strutturali. Nella comunicazione si fa espliciti riferimento alla “necessità di approfondire la conoscenza del Paese per determinare in che modo i fondi e l’assistenza tecnica dell’Ue possono sostenere al meglio lo Stato di diritto in un Paese membro”.

A detta dell’esecutivo comunitario, “l’esperienza suggerisce che l’applicazione ex-ante delle condizionalità per i fondi dell’Unione europea ha rappresentato un importante incentivo” al rispetto dei valori fondamentali dell’Ue. Si prende tempo, insomma.

http://europa.today.it

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K