Battisti ammette i 4 omicidi. Ora la sinistra radical chic che dice?

Ci dobbiamo commuovere? Cesare Battisti ha ammesso i delitti per cui è già stato condannato. E’ evidente che c’è una strategia ben precisa tipica di un uomo che è scappato per tutta la vita. E se ci riesce lo farà ancora. Ha la lima in mano.
Con la confessione di cui è stata data notizia ieri, abbiamo solo una conferma. Cesare Battisti non era un perseguitato ma un criminale matricolato, uno spietato assassino comunista. Dopo la magistratura, ora lo ammette finalmente anche lui.

Ha fregato Piero Sansonetti – – Resterà deluso chi ha tentato di difenderne le ragioni processuali al momento dell’estradizione – dopo 40 anni – e della galera. In buona fede, ci teniamo a dirlo, perché oggi era più difficile sostenerlo rispetto ai decenni della latitanza protetta, c’è Piero Sansonetti, che ne è rimasto fregato. Sansonetti aveva scritto testualmente: “Tutti esultano per Battisti. Tutti sono felici che venga a marcire all’ergastolo. Che lasci il suo figlioletto brasiliano. Che paghi con la vita. Quasi nessuno sa di cosa è accusato. Nessuno conosce le prove: non ci sono. È un rito pagano: tutti fratelli intorno alla forca”. Chissà se oggi ribadirebbe che Cesare Battisti è innocente e che è stato condannato senza alcuna prova. Oggi più di ieri un pronunciamento grave dopo le sentenze di condanna all’ergastolo.
Sansonetti ha dimostrato in più occasioni onestà intellettuale e non abbiamo dubbi che si ricrederà sulle parole vergate. Non è lui a dover chiedere scusa, bensì chi ha protetto un terrorista in fuga per troppi anni. A partire dalle autorità di quella Francia che continua ad ospitare criminali che hanno seminato terrore in Italia. E di quel Brasile che ha coccolato fino all’avvento di Bolsonaro il delinquente che ora dichiara di chiedere scusa. Sono i suoi protettori a doversi presentare a mani giunte.

Saviano, Vauro e tutti gli intellettuali che gli diedero credito.

E quella legione di intellettuali che in quegli anni ha concionato a più riprese in favore dell’innocenza di Cesare Battisti. Caro Saviano, quella firma del 2004 in calce al solito appello proBattisti, rinnegata solo nel 2009, ti resterà appiccicata tutta la vita. Idem per quel brutto essere che fa il vignettista ed è tristemente noto come Vauro. Voi e tanti come voi dovreste sparire dal nostro Paese per aver osato dare credito a chi difendeva un criminale. Siete stati complici di una campagna indegna.

Ma ora il tema non è più chi tra i soliti noti debba chiedere scusa per aver sostenuto l’anima candida di Cesare Battisti. Quel che ci chiediamo è perché ora quelle dichiarazioni di confessione dei delitti per cui è stato condannato. L’aria del 41 bis? Un regime carcerario che mal si concilia con la bella vita del latitante eccellente? Gli manca la materia prima per i suoi brindisi da sberleffo contro la nostra gente? Oppure, un tentativo per accedere di qui a qualche tempo alla legislazione premiale in carcere?
Ecco, non vogliamo essere azzardati ma temiamo che un signore che ha imparato ad evadere e fuggire per tutti questi anni stia lì solo ad inseguire il primo permesso esterno. E se esce si dà a gambe levate come ha sempre fatto. Noi non intendiamo farci prendere in giro, ancora una volta, da questo assassino.

di Francesco Storace

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