Banche, con la riforma Renzi le Bcc rischiano buco da 2,5 miliardi di euro

L’applicazione della riforma Renzi alle Banche di credito cooperativo rischia di aprire al prossimo bilancio un buco nel sistema di circa due miliardi e mezzo di euro, cifra capace di cancellare dalla mappa l’ intero universo Bcc.

La riforma, varata per decreto dal governo Renzi a inizio 2016 sotto dettatura di Banca d’ Italia, imponeva a tutte le circa 300 vecchie casse rurali di entrare in una holding, strutturata in società per azioni, con almeno un miliardo di capitale.

Il punto, scrive Il Fatto Quotidiano, è che il mancato recepimento in Italia di una direttiva europea del 1986 fa sì che le holding, quando nel 2019 scriveranno il primo bilancio – a differenza di quanto avvenuto in Francia, dove c’ è un modello simile – dovranno obbligatoriamente registrare tutti gli attivi al “valore di mercato” anziché a quello di carico usato nei bilanci delle controllate.

Questo vuol dire che i Btp a bilancio delle Bcc andranno conteggiati al loro valore attuale – abbassato dallo spread, specie se rimarrà alto – e lo stesso potrebbe accadere coi crediti deteriorati e “deteriorandi”. Bankitalia ha calcolato il “danno” per il sistema del credito cooperativo, cioè il capitale che servirà a coprire le perdite, in circa due miliardi e mezzo di euro.  liberoquotidiano.it

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