C’è una talpa al ministero Economia. L’ha scovata la Castelli salvando Tria sul tax free

di Franco Bechis

Proprio su L’Imbeccata avevamo raccontato come fosse in azione la grande lobby delle multinazionali del tax free shopping, che per l’ennesima volta sfruttando i canali che aveva all’interno del Partito democratico aveva provato a fare saltare l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che avrebbe reso più trasparente quel settore (vendite a turisti extra Ue) e consentito l’ingresso sul mercato di soggetti terzi in modo da spezzare il duopolio esistente. Proprio alla vigilia del voto sul milleproroghe però il governo ha scoperto un fatto clamoroso.A cercare di fare slittare il via della fatturazione elettronica fra mille scuse era infatti un emendamento del solito Pd, a prima firma Mauro Del Barba. Ma a sorpresa lo stesso identico testo è apparso nel fascicolo degli emendamenti del ministero dell’Economia trasmesso al ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Che ha chiamato per conferma sui testi irrinunciabili la collega sottosegretario del Ministero Economia, Laura Castelli. Lei ha sgranato gli occhi: nessuno ne sapeva nulla, nè ministro nè altri sottosegretari.

C’era dunque una talpa all’interno del MEF che ha cercato di farla in barba anche al ministro Giovanni Tria e che stava cercando di fare passare quel favore alle multinazionali del tax free shopping (Global Blue e Tax premier) a nome dell’ignaro esecutivo. Un fatto gravissimo, per cui è già scattata una inchiesta interna. Il fascicolo dentro cui l’emendamento fantasma era contenuto era quello portato dal capo del legislativo delle Finanze, Glauco Zaccardi, ma non è ancora saltata fuori la manina che lo aveva inserito lì dentro. Questa volta il golpetto delle lobby è stato sventato da Fraccaro e dalla Castelli, ma è avvenuto quasi per caso. E se non se ne fossero accorti? Quante altre talpe le multinazionali dei vari settori hanno nel cuore delle strutture governative?

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