Manocchia: la Libertà non si riceve in dono, si conquista

“Ci vediamo tutti a Roma per dire insieme che #IlMioVotoConta. Sarà la festa della Terza Repubblica” ha detto Luigi Di Maio, che ha accolto il nostro invito alla mobilitazione annunciando un “grande evento” per il 2 giugno e dando appuntamento in piazza Bocca della Verità.

Auspichiamo – dice Armando Manocchia – una manifestazione UNITARIA per la Democrazia, per la Liberà, la Sovranità e l’Indipendenza. Una manifestazione contro il male rappresentato da questa U€, che dobbiamo cambiare o mollare, e non solo perché ci costa 25 milioni di euro al giorno in cambio soltanto di problemi e umiliazioni, ma anche perchè è padroneggiata da mafiomassomondialisti che stanno depredando l’Italia, stanno desovranizzando la Nazione e stanno dissolvendo gli Italiani come società e identità.

Vorrei ricordare che tutti i diritti ottenuti sono stati conquistati con la piazza, con la lotta a oltranza, con gli scioperi, con le manifestazioni, con i sit-in davanti alle fabbriche o alle Istituzioni. Tali diritti sono stati conquistati dai nostri nonni e genitori, non certo chattando sui social, ma versando sudore, lacrime e anche sangue. Nessuno ce li ha regalati. Ora li stiamo pian piano perdendo, solo perchè commettiamo il fatale errore di darli per scontati. Non è così. I nostri Diritti non sono come i loro, come quelli della casta. I loro sono acquisiti, i nostri invece vanno continuamente coltivati, vanno curati con passione, accuditi con amore. Ed è importante assumere la consapevolezza che, se non si scende in piazza, vuol dire che “quello che passa il convento” ci piace e/o lo accettiamo supinamente. E’ il famoso silenzio assenso. E’ sempre stato così e resterà così.

Badate bene, scendere in piazza, non vuol dire #Rivoluzione, non vuol dire #MarciasuRoma, ma semplicemente esprimere il #dissenso #protestare e #manifestare. Anche questi sono Diritti sanciti dalla Costituzione continuamente violata, violentata e stuprata.

L’Italia non è più divisa tra destra e sinistra, ma tra ciechi e uomini liberi

La manifestazione – conclude Manocchia – deve vedere quindi l’adesione di tutti. Non c’entra nulla destra o sinistra. La sinistra non esiste più, come si va esaurendo anche la destra. La sinistra si è suicidata con le politiche di rigore imposte dalla U€. La destra non è mai stata unita, per cui non ha fallito, ma semplicemente non si è realizzata. Ora lo scontro è tra i Patrioti e Sovranisti che vogliono salvare l’Italia dal saccheggio, dalla desovranizzazione e dalla dissolvenza, sotto una sola bandiera, il Tricolore” e i neoliberisti, i mondialisti, che invece vogliono essere schiavi dei bankster, delle multinazionali, dei mercati, delle lobby, di quelli che, con una parola sola, definisco i neonazisti.

Quindi, come diceva Giusti: Dell’itala tromba / Rintroni lo squillo, / S’innalzi un vessillo, / Si tocchi l’altar. / Ai forti l’alloro, / Infamia agl’imbelli : / Sorgete, fratelli, / La patria a salvar.

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