Puntualizzazione sull'”affaire sacchetti”, quanto raccontato è la solita fake new governativa

Di Stefano Davidson

Una puntualizzazione sull’ affaire sacchetti e su come quanto raccontato sia semplicemente la solita fake new governativa:

I sacchetti si pagano SOLO in Italia. La direttiva europea 2015/720 ( http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML) infatti, non prevede che i sacchetti ultraleggeri per frutta e verdura siano sostituiti da sacchetti biodegradabili, dal testo della legge:

“Le misure adottate dagli Stati membri includono l’una o l’altra delle seguente opzioni o entrambe:

a) adozione di misure atte ad assicurare che il livello di utilizzo annuale non superi 90 borse di plastica di materiale leggero pro capite entro il 31 dicembre 2019 e 40 borse di plastica di materiale leggero pro capite entro il 31 dicembre 2025 o obiettivi equivalenti in peso. Le borse di plastica in materiale ultraleggero possono essere escluse dagli obiettivi di utilizzo nazionali;

b) adozione di strumenti atti ad assicurare che, entro il 31 dicembre 2018, le borse di plastica in materiale leggero non siano fornite gratuitamente nei punti vendita di merci o prodotti, salvo che siano attuati altri strumenti di pari efficacia. Le borse di plastica in materiale ultraleggero possono essere escluse da tali misure.”

Quindi non sarebbe stato obbligatorio nemmeno far pagare i sacchetti direttamente ai clienti., ma alla Bastioli si vede che Terna non bastava (vedi nota).

Ricordo in oltre in merito al monopolio di Novamont in materia (80% dei sacchetti utilizzati li producono loro) che il MaterBi ® usato nel nostro Paese è una bioplastica derivante dall’amido di mais brevettata guarda caso proprio dalla Novamont di cui sopra.

I soci italiani iscritti a Assobioplastiche Italia sono solamente 3 su più di 40 aziende.

(nota) Il Messaggero 15 apr 2014 – ROMA – Catia Bastioli a Terna, Luisa Todini alle Poste. Sono umbre le donne di Matteo Renzi, quelle scelte dal Presidente del Consiglio per guidare importanti aziende pubbliche. Il Messaggero 15 apr 2014

PS: Unite i puntini.

Ricordo inoltre che nel 2007 in vertenza con Biotec-Sphère, oltre ai giudizi di tribunali tedeschi e francesi che hanno invalidato alcuni brevetti Novamont, ritenendoli sprovvisti dei requisiti di brevettabilità, anche il Tribunale di Torino (La Stampa del 3 agosto 2012) ha, in primo grado, dato ragione alla Biotec-Sphère. Poi Novamont e Sphere/Biotec hanno raggiunto un accordo a definizione di tutte le controversie giudiziarie brevettuali pendenti fra loro. I termini dell’accordo sono strettamente riservati.

Azionisti Novamont:

75% Mater-Bi S.p.A. i cui azionisti sono:
Melville Srl con il 34,48% che NON è italiano ma si tratta di una holding le cui quotesono possedute per quasi il 100% da una società, la “NB renaissance partners holdings Sarl” domiciliata in Lussemburgo, Paese a fiscalità agevolata, e da una società di “equity investment”

Intesa Sanpaolo Banca Intesa
da Milano Finanza 10 mag 2017 –
“La recente affermazione di Matteo Renzi alle primarie del Pd rappresenta “un fattore positivo per gli investitori; un leader forte è sempre un segnale importante”. E’ quanto ha dichiarato il group ceo di Intesa Sanpaolo , Carlo Messina, nel corso di un’intervista concessa a Cnbc.”

25% Versalis ENI.
da Il Sole 24 ore 18 ottobre 2014
“(…) E quindi crescono anche le aspettative sulla posizione che il premier Matteo Renzi assumerà la prossima settimana a Bruxelles al vertice dei primi ministri. Daniele Ferrari (CEO Versalis -Eni), vicepresidente di Federchimica, auspica che «vengano portate all’attenzione del Consiglio europeo iniziative a sostegno delle nostre imprese». “

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