Bangladesh, attentato a Dacca: vittime sgozzate, risparmiato chi sapeva Corano

 

Chi sapeva recitare versi del Corano è stato risparmiato dai jihadisti, gli altri sono stati torturati. Lo ha raccontato uno degli ostaggi tratti in salvo dal caffè di Dacca assaltato dall’Isis, secondo quanto riferisce il sito del quotidiano bengalese Daily Star.

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Le persone uccise sono state sgozzate. Lo riporta il Telegraph, che cita un soccorritore e un ufficiale. I testimoni hanno detto che le vittime avevano profonde ferite al collo e alla gola.

In particolare a riferirlo è stato Rezaul Karim, padre di Hasnat Karim, tenuto in ostaggio dentro l’Holey Artisan Bakery per oltre dieci ore. 13 ostaggi sono stati liberati e sei assalitori sono stati uccisi nel blitz. Le persone uccise sono state sgozzate. Lo riporta il Telegraph, che cita un soccorritore e un ufficiale.

Fra le 20 vittime della strage jihadista nel ristorante di Dacca vi sono  9 italiani. La conferma, dopo ore di confusione, è arrivata ieri nel primo pomeriggio dallo stesso ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

Gli ostaggi uccisi dal gruppo jihadista sono: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli , Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti.

Nel rispondere alle domande dei giornalisti, il pavido ministro Gentiloni non ha ha avuto il coraggio di  precisare le modalità dell’uccisione degli ostaggi: “Non credo che sia il momento di entrare in dettagli di questo genere”, ha detto Gentiloni, “penso che dobbiamo in questo momento soprattutto unirci al dolore delle famiglie, più che dare questo tipo di particolari”.

Il ministro ha poi ribadito che “bisogna avere la meglio su Daesh, poiché è la presenza simbolica di Daesh che muove la mano degli assassini. Non bisogna pensare che gli assassini si stiano muovendo perché noi combattiamo Daesh, è esattamente il contrario”. “Finché non avremo sconfitto questa presenza simbolica e il suo richiamo, rischieremo di avere dei proseliti in giro per il mondo. La seconda cosa, è che dobbiamo isolare il terrorismo fondamentalista dentro la realtà del mondo islamico e dobbiamo farlo chiedendo alle comunità islamiche nei nostri paesi e ai governi islamici dei paesi del mondo di impegnarsi con noi”.

Venti persone in totale, in maggioranza straniere, sono state uccise brutalmente da un commando armato che l’altroieri sera ha preso d’assalto un ristorante in stile occidentale nel quartiere diplomatico della capitale del Bangladesh, Dacca. Gli ostaggi sarebbero stati massacrati a colpi di machete durante un’operazione durata oltre dieci ore che è stata chiusa da un blitz delle teste di cuoio. Sei assalitori sono stati uccisi e 13 ostaggi sono stati salvati.

Da almeno un anno il Bangladesh, un paese poverissimo con oltre 156 milioni di abitanti, a stragrande maggioranza musulmana, è testimone di un’escalation di sangue ai danni di stranieri, ma anche di cittadini ritenuti nemici dell’islam estremista, blogger laici, intellettuali critici del fondamentalismo, rappresentanti delle minoranze, dai gay ai religiosi indu ai cristiani, agenti di polizia. L’allarme era suonato per l’Italia già a settembre, quando il cooperante Cesare Tavella era stato massacrato a poche centinaia di metri dal locale, Holey’s Artisan Bakery, teatro della strage di ieri. (askanews)

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