Dal governo 300mila euro per il campo, i nomadi: “Non ci piace, lavori fatti male”

“Non abbiamo nessuna intenzione di tornare nal campo ristrutturato, i lavori sono stati fatti male”.

Campo prima dei lavori (foto ilgiornaledivicenza.it)
Campo prima dei lavori (foto ilgiornaledivicenza.it)

 

21 nov – Al campo nomadi di viale Cricoli, a Vicenza, tira una brutta aria. I sinti che dovrebbero andare a viverci dentro sono in rivolta contro l’amministrazione comunale e contro il ministero dell’Interno. Ne hanno davvero per tutti perché, nonostante siano stati spesi per 300mila euro per ristrutturare l’intera struttura, i lavori non sono di loro gradimento.

I lavori di ristrutturazione, che vanno avanti da settimane, dovrebbero concludersi entro Natale. Per allora le famiglie sinti potranno fare ritorno al campo nomadi. Secondo quanto riferito dal Comune nei giorni scorsi, mancherebbero solo gli allacciamenti ai “contatori intelligenti” per calcolare le bollette. I nomadi, però, non hanno alcuna intenzione di andare a vivere nel campo nuovo di zecca. Anzi, si lamentano pure con l’amministrazione locale e, dalle pagine del Giornale di Vicenza, fanno sapere che i soldi erogati dal ministero dell’Interno, circa 300mila euro per l’intera operazione, sarebbero stati spesi male.

Per le famiglie sinti ipotizzare un “trasloco” a fine dicembre è impensabile. “La temperatura rigida – dicono – metterebbe a disagio i numerosi anziani e i bambini”. Non solo. Le famiglie nomadi sfidano addirittura il prefetto di Vicenza a verificare le motivazioni della protesta. Tanto che la rivolta di via Cricoli rischia di diventare un grave problema per il Comune che, come previsto dal progetto del Viminale, deve chiudere tutte le attività entro fine anno. Altrimenti rischierà di perdere il finanziamento. il giornale

Come riporta .vicenzatoday.it

Secondo i nomadi, il campo è troppo piccolo, troppo vicine tra loro le roulotte, non rispettate le basilari norme di sicurezza che prevedono di lasciare lo spazio tra un elemento e l’altro per le vie di fuga in caso di incendio.

In favore della versione dei nomadi “scende in campo” ovviamente Rifondazione Comunista che in una nota stampa scrive: “La distanza tra le varie case mobili sarà inferiore ai due metri, non ci sarà spazio per i bambini e non ci saranno vie di fuga da utilizzare e nemmeno percorsi per un intervento sanitario urgente.”

Le accuse  però vengono rispedite al mittente dall´assessore ai lavori pubblici Cristina Balbi che, come riportato dal Giornale di Vicenza, avrebbe dichiarato:. «La distanza di due metri tra una roulotte e l´altra sarà rispettata. Corrisponde agli standard che disciplinano i campeggi ad una stella a cui il Consiglio si è rifatto in assenza di disciplina in materia. Le vie di fuga sono previste e rispettate! Saranno installati due cancelli pedonali lungo la recinzione lato Astichello per consentire l´esodo in caso di emergenza».

 

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