Donne rapite e stuprate da parte dai jihadisti, è una tattica di guerra

 

20 settembre – La campagna dei rapimenti da parte dei jihadisti in Iraq e Siria non è una questione femminile. E’ una tattica di guerra contro l’Umanità. Perché dunque a Washington non se ne parla?

Chi scrive questo articolo , Spencer Platt, lamenta la scarsa valutazione che viene data sia da Obama che da tutti gli altri organi di stampa , agli stupri di gruppo che l’ISIS commette non solo quando rapisce le donne, spesso andando porta a porta per stanarle e usar loro violenza, ma anche sequestrano intere famiglie dove donne, ragazzi e ragazze vengono costrette alla schiavitù sessuale quasi a livello industriale.

Le nazioni Unite hanno calcolato infatti che dopo la caduta di Mosul 1500 tra donne e ragazzi hanno subito violenza. Secondo la scrivente , il fatto che l’ISIS possa giustificare queste violenze come punizioni religiose chiamando in causa violazioni della legge islamica non regge poiché i leader sanno bene che si tratta di un’altra forma di guerra. Ovvero uno strumento di guerra come le esecuzioni capitali o altri crimini. Ci si chiede perché questo crimine contro l’Umanità viene messo in secondo piano dall’occidente, in altre parola perché i politici non danno risalto a questa violenza di massa che distrugge le società e non si  da la caccia ai terroristi anche per queste efferatezze sessuali?

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Nel discorso del 10 settembre , il presidente Obama ha dedicato solo otto parole alla questione delle violenze sessuali pronunciando solo poche parole a riguardo dell’Isis e cioè : ” Rendono schiave le donne , le stuprano , le rapiscono, e le costringono al matrimonio con la forza. ” La Spencer ricorda di aver lavorato con gli analisti della CIA che indagavano sul terrorismo in Iraq nel 2000 ma non ricorda di aver mai visto nessuno della Cia interessarsi , tramite azioni di Intelligence, per scovare e punire gli esecutori della violenza sessuale come atti di terrorismo puro , nonostante ci fossero prove evidenti anzi dilaganti di questo strumento di guerra. Né questi attacchi di violenza sono mai stati monitorati come tutti gli altri attacchi terroristici.

Perché questo tipo di violenza non trova la stessa attenzione di altri attacchi terroristici? E’ vero che la gran parte di questi crimini non vengono denunciati in medio oriente così come accade negli Usa dove il 60 per cento delle violenze non vengono denunciate , ma negli stati islamici molti sono i suicidi causati dal dopo stupro. A causa dei pregiudizi ancora presenti queste violenze vengono ancora etichettate come “Questioni femminili” e se interessano appunto donne e bambini come problemi di carattere umanitario anzi che vere e proprie tattiche terroristiche.

Si tende ad estendere la sicurezza là dove ci sono raid aerei, bombardamenti, decapitazioni e si inviano mezzi di contrasto in quelle aree più calde, mentre le minacce su donne e bambini vengono considerate meno impegnative e le si trascurano come problemi di natura umanitaria.

L’ultima dichiarazione del Dipartimento di Stato su questo argomento non è stata scritta dal Segretario di Stato John Kerry, ma da Catherine M. Russell, la Responsabile per le questioni femminili a livello globale.. Tuttavia è necessario che le tattiche che includono la violenza sessuale come arma di guerra dovrebbero essere valutate con la stessa analisi e impegno delle altre tattiche terroristiche. La violenza sessuale è un parametro importante per il monitoraggio e la valutazione della intimidazione e coercizione. Da qui dipende anche il prestigio di un Governo che per mantenere la legge e l’ordine include anche questo tipo di violenza.

Molti politici e analisti di intelligence che studiano scientificamente di guerra e di politica nelle migliori università lasciano fuori dalle aule universitarie lo studio dei fenomeni di violenza sessuale in guerra.. La violenza sessuale da parte di organizzazioni terroristiche, non dovrebbe essere visto come una “questione femminile” proprio perché la maggior parte delle vittime sono donne. Piuttosto, dovrebbe essere studiato nei corsi che si concentrano sulla guerra, le insurrezione, e il terrorismo.

L’uso della della violenza sessuale da parte dello Stato islamico, a lungo termine avrà impatti devastanti sui sopravvissuti e sulla società irachena e siriana nel suo complesso. Le donne devono essere politicamente ed economicamente rispettate per assicurare la stabilità del paese, e fintanto che molte donne saranno vittime di violenza sessuale su larga scala, il futuro dell’Iraq sembra tenebroso. Per lo meno, gli Stati Uniti e altri paesi dovrebbero mettere pubblicamente in risalto la brutale campagna di violenza sessuale, al fine di screditare ulteriormente questa organizzazione tra gli iracheni e i suoi sostenitori stranieri.

L’ IS sostiene di essere un gruppo di guerrieri santi che lavora ad un nuovo ordine mondiale. Ma la criminalità sessuale dilagante evidenzia la loro ipocrisia e l’estrema brutalità. Combattere i racconti dei jihadista di IS è fondamentale per distruggere i loro successi nel lungo termine. Smentire le affermazioni del gruppo che si ritengono santi di cuore è essenziale per la loro sconfitta..

I responsabili politici devono capire che la violenza sessuale è un’arma brutale di guerra, proprio come essa è corrosiva per la creazione di una società stabile. Color che devono decidere le strategie operative devono tener conto di tre indicazioni : 1-gli Stati membri dovrebbero migliorare il monitoraggio e il controllo di questi incidenti come si fa per altri tipi di violenza in Siria e in Iraq. 2– In secondo luogo, la violenza sessuale, svolta da gruppi terroristici dovrebbe essere catalogata come “attacchi terroristici” perché pare che questa considerazione è spesso trascurata nelle banche dati di intelligence. Infine, i politici possono affinare la loro retorica, puntando i più sulla brutalità di IS che sulle loro parole. Infine . Dobbiamo evidenziare e chiamare questo crimine di guerra ogni volta che accade, perché ignorarlo si fa solo del bene allo Stato islamico.

Spencer Platt

www.foreignpolicy.com/articles/2014/09/16/the_islamic_state_of_sexual_violence_women_rape_iraq_syria

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