Marocchino tenta di violentare una donna puntandole un coltello alla gola

coltellate13 ago – Ha tentato di violentare una donna minacciandola con un coltello ma la vittima e’ riuscita a scappare. L’uomo, un 29enne marocchino, e’ stato rintracciato dalla polizia e sottoposto a fermo. E’ accaduto ieri mattina a Lavinio, in provincia di Roma. La donna, di origine marocchina, ha incontrato l’uomo, un conoscente con il quale in passato aveva diviso un appartamento ad Anzio insieme ad suo fidanzato, e gli ha chiesto di poter riprendere degli effetti personali lasciati nella casa. Il 29enne le ha offerto un passaggio a bordo del suo motorino per andare a casa insieme e restituirle cio’ che era suo ma una volta a bordo del mezzo, la donna si e’ resa conto che le intenzioni dell’uomo erano altre.

Durante il tragitto infatti il marocchino ha fermato il mezzo in prossimita’ di un boschetto e, dopo aver preso un coltello, ha iniziato a minacciare la donna puntandoglielo alla gola. Alla reazione della donna, ha iniziato a picchiarla fino a stringerle le mani intorno al collo. L’ha cosi’ obbligata a togliersi la gonna e ha tentato di avere con lei un rapporto sessuale. A un certo punto gli e’ caduto il coltello dalle mani e la vittima e’ riuscita a scappare. La donna e’ stata inseguita e raggiunta dall’aggressore che ha continuato a minacciarla dicendole di non denunciare quanto accaduto.

Tornata a casa ha raccontato tutto al fidanzato che, dopo averla accompagnata in ospedale, l’ha convinta a chiamare il 113. Li’ sono stati raggiunti dagli agenti delle Volanti del commissariato, ai quali la donna ha raccontato tutto, fornendo una descrizione dettagliata dell’uomo e indicando ai poliziotti la sua abitazione. Sono cosi’ scattate immediate le ricerche dell’uomo, che e’ stato rintracciato alla stazione di Lavinio. Accompagnato negli uffici del commissariato e riconosciuto dalla vittima, e’ stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e accompagnato presso il carcere di Velletri: dovra’ rispondere di tentata violenza sessuale, lesioni gravi e minacce aggravate. La donna e’ stata giudicata guaribile in 25 giorni.

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