Spagna: tornano le cure sanitarie gratuite per gli immigrati irregolari

tbc

 

Negli stessi giorni in cui è stata varata la legge che permette i respingimenti sommari dei migranti a Ceuta e Melilla, in Spagna gli immigrati irregolari potranno di nuovo essere curati gratuitamente nei centri di salute pubblica. Questo è quanto ha annunciato Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, che ha dichiarato “E’ più sensato e più ragionevole che ciò avvenga nei centri di salute pubblica, per non saturare i pronto soccorso”. Un cambiamento di direzione rispetto al 2012, quando venne deciso il taglio della copertura sanitaria, così come la revoca della tessera sanitaria ai migranti senza permesso di soggiorno.
La revoca, decisa nel settembre del 2012, che prevedeva l’accesso alle cure solo per le emergenze, venne fortemente contestata tanto che molti medici si dichiararono obiettori e quattro regioni – l’Andalusia, le Asturie, la Navarra ed i Paesi baschi – si rifiutarono di applicare le misure decise dal governo, continuando a fornire le prestazioni sanitarie anche agli irregolari.

Tuttavia l’annuncio, confermato dal ministro della Salute Alfonso Alonso, resta ancora nebuloso. L’unica certezza è che l’accesso gratuito ai servizi sanitari non comporterà il ripristino della tessera sanitaria per i migranti irregolari. Tale misura, accettata positivamente dall’ordine dei medici lascia però scettica l’associazione Médicos del mundo. “Si tratta di una misura insufficiente e incompleta – dichiara a la Croix la portavoce Beatriz Sagrado –. Gli immigrati, senza la tessera sanitaria non potranno accedere a delle cure continuative o avere un medico curante fisso. Verranno indirizzati da degli specialisti in caso di bisogno? Avranno il diritto di fare esami specifici? Senza tessera sanitaria dovranno pagare l’integrazione per i farmaci. E sono tutte domande a cui non abbiamo avuto risposta” ma bisognerà aspettare fino a giugno per conoscere i dettagli della nuova disposizione.

In ogni caso, l’applicazione del provvedimento sarà decisiva “Dal momento che la situazione dal 2012 ci mostra come gli immigrati senza permesso di soggiorno non sono sempre stati curati, anche nei pronto soccorso che non erano oberati. A volte si chiedeva loro di firmare in anticipo un foglio perché pagassero le cure che avrebbero ricevuto. Di colpo molti immigrati non andavano più a farsi curare” conclude la portavoce, (hélène d’angelo)

Redattore Sociale