Una legge approvata dal Parlamento ucraino pone l’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina (NABU) e la Procura specializzata anticorruzione (SAPO) sotto la diretta autorità del procuratore generale, nominato direttamente dal presidente rendendo più facile per il governo controllare quali casi vengono perseguiti. I critici affermano che la legge consente interferenze politiche e rappresenta un grave passo indietro nella lotta alla corruzione.
Gli organismi anticorruzione, ha detto Zelensky nel suo consueto discorso video serale, continueranno a funzionare e che con la nuova legge verrebbe eliminata “l’influenza russa” dalla lotta alla corruzione, senza gli anni di ritardo nei procedimenti che coinvolgono ingenti somme di denaro. “Questo è ciò di cui l’Ucraina ha davvero bisogno”, ha scritto Zelensky in un post su Telegram nella notte, “i casi che sono rimasti in sospeso devono essere indagati”.
Subito prima circa 1.500 manifestanti si erano radunati vicino al complesso dell’amministrazione presidenziale nella capitale ucraina. Hanno gridato slogan e hanno sventolato striscioni contrari al disegno di legge di fatto inscenando le prime grandi proteste in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Ci sono state proteste in altre grandi città, tra cui Dnipro, Leopoli e Odessa. A Kiev ha partecipato alla cerimonia anche il sindaco Vitali Klitschko col al fratello Wladimir.
Il giornalista Illia Ponomarenko, nel criticare il provvedimento, ha ripetuto che la società civile sta combattendo “Il lato oscuro del proprio Stato”, oltre alla guerra contro la Russia. Ha criticato “la corruzione, l’abuso di potere, la menzogna, la mancanza di trasparenza, il nepotismo, l’impunità, gli attacchi alla democrazia e alla libertà di parola – tutto ciò che continua a trascinarci verso l’abisso, verso la scuderia coloniale criminale della Russia”.
La nuova legge è stata ampiamente criticata anche dagli stessi vertci delle agenzie anti-corruzione: NABU e SAPO hanno ribadito le loro critiche chiedendo “interventi legislativi inequivocabili per ripristinare le garanzie revocate dal parlamento”. Fin dalla sua istituzione, l’agenzia ha scoperto casi di corruzione diffusi, anche ai danni di esponenti dell’amministrazione Zelensky. Lunedi’ le forze dell’ordine hanno condotto irruzioni su larga scala presso la NABU, arrestando un dipendente perche’ sospettato di spionaggio a favore della Russia. L’ufficio ucraino di Transparency International ha definito i raid un “tentativo da parte delle autorità di minare l’indipendenza delle istituzioni anticorruzione ucraine”.
La mossa del presidente ucraino potrebbe rappresentare una battuta d’arresto per le speranze del Paese di entrare un giorno nell’UE: il processo di adesione dipende in modo sostanziale anche dai progressi compiuti nella lotta alla corruzione. Il commissario europeo per l’allargamento, Marta Kos, ha criticato l’adozione della legge: “Lo smantellamento di salvaguardie fondamentali che proteggono l’indipendenza del Nabu è un grave passo indietro”, ha scritto Kos sui social media, sottolineando che i due organismi sono “essenziali” per il percorso dell’Ucraina nell’UE.
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