“Una società che non tollera voci diverse vacilla sull’orlo del collasso”

Ai WeiWei

Ai WeiWei, artista e dissidente di Pechino, attivista per i diritti umani, commenta la cancellazione della sua mostra alla Lisson Gallery di Londra per aver espresso la sua opinione sul conflitto israelo-palestinese:
“Quando si parla di correttezza o di ingiustizia, devo essermi sbagliato. Ho sempre considerato la libertà di espressione un valore per il quale vale la pena lottare e di cui prendersi cura, anche se mi porta diverse disgrazie…

Le opinioni diverse dovrebbero essere particolarmente incoraggiate. Se la libertà di espressione è limitata allo stesso tipo di opinioni, diventa una prigionia di espressione. La libertà di parola riguarda voci diverse, voci diverse dalle nostre.

In una dichiarazione separata, ha affermato: “Se la cultura è una forma di soft power, questa rappresenta un metodo di violenza soft volto a soffocare le voci.
“Non è diretto solo a me, ma alla cultura più ampia di una società priva di un sistema immunitario spirituale. Quando una società non può sopportare voci diverse, vacilla sull’orlo del collasso”.

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