Migranti, Giani fa infuriare il sindaco di Prato: “Parla senza sapere”

toscana Giani

(www.firenzetoday.it) -“Se ne avevo un sospetto adesso ho la ragionevole certezza che Giani parli di immigrazione senza sapere e avere chiaro di cosa si intenda per accoglienza diffusa”. Non usa mezzi termini, il sindaco di Prato Matteo Biffoni (Pd), per sottolineare il disappunto in merito alle ultime esternazioni, in tema immigrazione, da parte del presidente della Regione Eugenio Giani.

Ipotesi migranti nell’ex Creaf

La questione verte sull’ex Centro ricerche e alta formazione (Creaf), la grande struttura situata nell’area ovest di Prato che, in disuso da tempo, durante la pandemia Covid fu anche trasformata in ospedale.
“Per affrontare il problema immigrazione con il principio dell’accoglienza diffusa non possiamo pensare a gare al massimo ribasso con cifre risibili per la gestione dei Cas (i grandi Centri di accoglienza straordinaria dove spesso gli immigrati vivono in condizioni terribili, ndr). Dobbiamo dare, nel momento in cui c’è un progetto, le risorse che consentano di far mangiare e dormire, ma anche di insegnare un po’ di italiano, di fare dei lavori”, ha detto ieri il presidente della Regione ai giornalisti, a margine di un incontro stampa.

“Ieri ho sentito la prefetta, mi ha spiegato che si potrebbe adattare l’ex Creaf”, ha aggiunto Giani. Per trasformarlo, appunto, in una struttura di accoglienza, dopo gli svariati appelli, anche da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, a trovare nuove soluzioni per l’accoglienza.

La replica stizzita di Biffoni

Parole che appunto non sono piaciute a Biffoni. “Se immagina il Creaf come una struttura per l’accoglienza diffusa forse non ha idea di cosa sia il modello toscano e pratese, dove l’accoglienza si fa in piccoli spazi e con piccoli nuclei e non in luoghi enormi come l’ex Creaf, che diventerebbe un altro Cas”, le parole del primo cittadino pratese.

“L’idea è del presidente e l’immobile è della Regione quindi possono fare come credono, ma prendo atto, siccome con me non ne ha mai parlato, del rispetto del presidente della Regione per questa città. Città che sull’accoglienza fa da sempre e parecchio la sua parte e mai si è tirata indietro”, ha aggiunto Biffoni, evidentemente contrariato.
‘Emergenza’: la Toscana firma o no?

C’è poi da dire che l’assessore regionale all’immigrazione, Stefano Ciuoffo, negli ultimi giorni ha pubblicamente bocciato il ‘decreto Cutro’, quello che, approvato dal governo Meloni, sancisce lo “stato d’emergenza” sulla questione migranti, duramente criticato da sinistra e da molte associazioni che si occupano di diritti umani.

Ciuoffo ha detto che la Regione non sottoscriverà un accordo politico con l’esecutivo, anche al costo di perdere i fondi aggiuntivi per l’accoglienza. Ieri Giani ha parzialmente corretto il tiro. Sullo stato d’emergenza per l’immigrazione: “La firma la metto io. Quindi decido io se metterla”.
Questione Cpr

Nell’attesa di vedere come si dipanerà la querelle di cui sopra, resta poi anche la questione Cpr, Centro di permanenza e rimpatrio. Anche in questo caso, parliamo di strutture dove sono stati documentati sui migranti trattamenti che molte associazioni, a partire ad esempio da Medu, Medici per i diritti umani, definiscono “disumani”. Recentemente è stata lanciata ad esempio una campagna, sposata anche dalla senatrice eletta a Firenze Ilaria Cucchi, contro l’abuso di psicofarmaci proprio nei Cpr.

Il governo ne vuole uno in ogni regione e Nardella si è sempre detto favorevole ad un Cpr, anche sul territorio fiorentino. Con l’elezione a segretario regionale del Pd di Emiliano Fossi, però, il partito su questo punto darà battaglia, perché Fossi sul Cpr è sempre stato categorico: “Mai, è disumano”. Giani, che su questo inizialmente sembrava su posizioni più ‘filo-nardelliane’, adesso si è allineato alla posizione del nuovo segretario.

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