Le menzogne della propaganda – Lidia Sella

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di Lidia Sella, giugno 2022 – I politici mentono su tutto. Eppure continuiamo a cadere nella trappola delle loro manipolazioni. Ma perché?

Dovrebbe essere ormai chiaro che, nel solco del bipensiero orwelliano, oggi in Occidente la gestione della cosa pubblica funziona così: coloro che detengono il potere affermano il contrario di ciò che pensano. E agiscono in maniera antitetica rispetto a quanto hanno promesso.
Mentre seminano zizzania e alimentano discriminazioni, istituiscono commissioni contro l’odio. E incitano alla delazione.
Si fingono tolleranti, intanto stilano liste di proscrizione che, corredate da “foto segnaletiche”, vengono sbattute sul Corriere della Sera, come monito per chiunque sia tentato di fornire una versione dei fatti diversa da quella dei media ufficiali o suggerisca una visione geopolitica indipendente.
Stigmatizzano i regimi dittatoriali e, nel frattempo, censurano i dissidenti, li demonizzano. Chi si è ostinato a non piegarsi è stato difatti condannato agli arresti domiciliari.

I colossi globali dell’informazione ci mettono in guardia contro le false notizie. Sebbene, di frequente, siano essi stessi a confezionarle e diffonderle.

Archiviato il tormentone del pluralismo, e dopo aver sovvertito costumi e paradigmi della nostra civiltà, con il prezioso supporto delle tecniche di ingegneria sociale perfezionate dalla Scuola di Francoforte e dall’Istituto Tavistock, ci hanno traghettato sull’arida sponda del pensiero unico, nella terra desolata di un’omologazione becera, asfittica, arrogante, contaminata di transumanesimo, ideologia genderfluid, barbarismi e ossessione digitale.

I social ci sono stati presentati come una sorta di innocuo divertissment, ma poco alla volta hanno intaccato la società, sino a snaturarla, simili a cellule tumorali impazzite che invadano un corpo sano.
Quanto al metaverso, promosso come mirabolante frontiera postmoderna dello svago tridimensionale, virtuale e immersivo, esso fungerà piú che altro da nuovo recinto dove confinare le greggi umane, per meglio sorvegliarle.
I padroni del mondo ci hanno allevati nel mito della democrazia. A comandare, in realtà, è un’oligarchia tecno-pluto-sanitaria sovranazionale. E i governi, paradossalmente, sono pilotati proprio da organizzazioni non governative, come il World Economic Forum.

Il nostro nemico, educato alla scuola fabiana della dissimulazione e cresciuto nella doppiezza gesuitica, si occupa di distrarre l’opinione pubblica con balene e panda a rischio estinzione, per procedere indisturbato allo sterminio di interi popoli.
Da quando hanno iniziato a blaterare di privacy, i nostri ipocriti carcerieri tracciano i conti correnti, ci perquisiscono in aeroporto, ci monitorano ovunque. Subito dopo aver acceso i riflettori sui diritti umani, hanno staccato la spina ai diritti dei popoli, e a quelli degli individui.
Gli imperialisti a stelle e strisce spacciano le guerre per missioni di pace. Stranamente, tuttavia, le cinque principali aziende di armi sono statunitensi.

Questi pirati cosmopoliti si travestono da ecologisti, salvo poi seppellirci sotto cumuli di plastica, soffocarci di polveri sottili, inondarci di scie chimiche, irradiarsi con il 5G e nutrirci di coloranti, glifosati, conservanti, aromi artificiali e grassi idrogenati. Prima campioni di inquinamento, adesso paladini della rivoluzione verde: alla luce della scarsa onestà intellettuale che li contraddistingue, sorge spontaneo il sospetto che, da questo territorio commerciale ancora poco sfruttato, si attendano di ricavare un ingente bottino. Il Parlamento dell’Unione Europea ha appena approvato lo stop, a partire dal 2035, alle auto con motore endotermico. Ma che fine faranno le batterie tossiche delle auto elettriche, dove verranno smaltite, nei crateri di Marte?

I grandi burattinai, specializzati in oscure trame, attentati terroristici, strategia della tensione e chirurgiche operazioni di intelligence, controllano il consenso e manovrano il dissenso.
La competizione elettorale si traduce in una farsa. Recarsi alle urne equivale a giocare al tavolo di un baro. I brogli rappresentano una prassi consolidata. Il voto di scambio e la corruzione sono piaghe incurabili. I candidati, imposti dagli apparati di partito, una volta conquistato l’ambito seggio, non esitano a tradire l’elettorato. Lega, Fratelli d’Italia e 5 stelle, ai loro esordi, non si erano forse schierati contro l’Europa, l’Euro, la NATO? D’altronde gli interessi delle lobby non sono minimamente compatibili con il bene dei cittadini.
Quanto ai referendum, se il risultato è in contrasto con i desiderata delle élite, ci si ingegna per aggirarlo. È successo con il finanziamento ai partiti. E ora con l’acqua pubblica. Non lasciamoci dunque abbindolare: la volontà popolare non conta nulla.

Maestri di propaganda e condizionamento della psiche, i nostri astuti aguzzini ci hanno illuso di essere uno Stato sovrano, salvo poi negarci la facoltà di battere moneta. Per assoggettarci più agevolmente al giogo della Banca Centrale Europea, al signoraggio bancario, al ricatto dell’usura.
Tengono in mano le redini di un’economia fasulla. Per soggiogare le nazioni, utilizzano una gran varietà di fruste: spread, inflazione, pareggio di bilancio, debito pubblico, rialzo dei tassi d’interesse, titoli tossici. E sanzioni scriteriate.

Sono passati con disinvoltura dal modello del consumismo più sfrenato al capolinea obbligato della decrescita felice.
In nome del cosiddetto libero mercato, ci hanno rinchiusi nella gabbia della disoccupazione, hanno umiliato l’artigianato, cannibalizzato il patrimonio industriale pubblico, dislocato all’estero le attività produttive, speculando sulla manodopera, al fine di incrementare gli utili delle multinazionali.

Ci hanno convinti di essere liberi, e invece siamo schiavi: un fisco famelico; l’asfissiante tetto al contante; la proprietà privata sotto attacco; gli stipendi in picchiata; le tutele dei lavoratori azzerate; le pensioni da fame; gas, petrolio, energia, grano, fertilizzanti e materie prime a costi proibitivi; centinaia di migliaia di piccole e medie imprese fallite; le italiche coste cedute al miglior offerente; una criminalità fiorente e impunita, giacché collusa con mafia, clientele elettorali, Vaticano, massoneria, poteri forti e alta finanza.

Il ricorso compulsivo a decreti di natura non regolamentare ha minato la residua credibilità delle istituzioni democratiche. La Costituzione si è dimostrata una fragile diga che, nel franare sotto la pressione della tirannia, ha travolto gli ultimi baluardi dei nostri diritti. Ma non è un caso. I proconsoli dell’impero americano, nel fissarne le linee guida, avevano inteso sin da subito vincolare la colonia italiana a un destino di sudditanza, nella prospettiva di inserirla in un più ampio e asettico ordine globale.

I nostri confini esistono ormai solo sulla carta. Le invasioni di migranti clandestini e i profughi di guerre scatenate per volontà della NATO sono funzionali al meticciato, prodromico al colpo di grazia della sostituzione etnica.

Nell’ultimo decennio, la Sanità italiana ha subito tagli per 37 miliardi di euro. Ciononostante, con la Covid, i furfanti che amministrano il Bel Paese, e che dal lontano 2006 non avevano nemmeno più aggiornato il piano pandemico, si sono esibiti in un’interpretazione magistrale: hanno finto, cioé, di preoccuparsi per la nostra salute. E inflitto perciò emergenze illegittime, tamponi farlocchi, mascherine inutili, oltreché dannose, e altre misure tanto arbitrarie quanto insensate (confinamento, coprifuoco, quarantena, divieti di spostamento, interruzione del lavoro, chiusura delle scuole, infame lasciapassare verde).

Noi Italiani abbiamo dovuto subire una serie di decisioni sconsiderate, e feroci: ci hanno rifilato il protocollo assassino “vigile attesa e Tachipirina”, hanno boicottato le cure tempestive, ritirato dalla vendita farmaci efficaci e poco costosi, impedito l’accesso agli ambulatori e alle unità di pronto soccorso, proibito di far visita ai parenti ricoverati, ucciso i pazienti mediante intubazione, truccato i dati sui decessi, scoraggiato le autopsie, cremato i cadaveri senza nemmeno interpellare i congiunti, vietato i funerali, sospeso schiere di onesti e capaci medici e infermieri. Hanno inoltre sostenuto che il Sars Cov-2 fosse di origine naturale, quando viceversa si trattava di una chimera, cioè di un virus ingegnerizzato. Sono persino riusciti a veicolare l’idea, priva di ogni fondamento scientifico, che gli asintomatici fossero contagiosi.

I despoti che orchestrano il Great Reset godono a vessarci, comminano multe, formulano minacce. Insistono altresì nel promuovere principi attivi a base di MRNA messaggero, testati per sei mesi al massimo, e rispetto ai quali non sono disponibili studi clinici circa le conseguenze a medio e lungo termine. In compenso tali terapie producono un 10% di gravi effetti avversi multisistemici, che talvolta conducono all’ospedalizzazione o, addirittura, alla morte. Questi farmaci ad attività genomica hanno inoltre trasformato miliardi di persone in organismi geneticamente modificati.

Cerchiamo però di capire come mai ciò sia potuto accadere. Le direttive 2001/18/CE e 2009/41CE prescrivono che, ai fini della tutela della salute pubblica, venga prestata la debita attenzione al controllo dei rischi derivanti dall’immissione deliberata di OGM nell’ambiente. E, almeno in teoria, sarebbe stato lecito che, sui medicinali contenenti OGM, o da essi costituiti, e destinati alla cura o prevenzione della Covid-19, si potesse introdurre una deroga alle presenti normative, ma soltanto durante la fase di sperimentazione clinica. Invece, a partire dal 15 luglio 2020, ovvero qualche mese prima che partisse la campagna vaccinale, si è scelto di derogare alle normative europee vigenti in materia, sino a che la pandemia non venisse debellata o l’emergenza perdurasse.
Che i cosiddetti vaccini anti-Covid siano considerati un’arma di distruzione di massa è poi confermato dal fatto che vengano distribuiti sotto diretto controllo dell’esercito. E siano perdipiù coperti da segreto militare. Una duplice circostanza che, curiosamente, vale però solo per l’Italia, la Cenerentola delle consorelle europee, colpita da misure punitive di particolare durezza.

Utile infine ricordare che il falso dossier Usa sull’arsenale batteriologico attribuito a Saddam Hussein servì non solo a scatenare la sciagurata guerra in Iraq del 2003, ma offrì al Congresso degli Stati Uniti il pretesto per promulgare, nel 2004, il Project Bioshield Act che, in presenza di minacce bioterroristiche alla sicurezza e alla salute pubblica, riconosceva alla Food and Drug Administration la facoltà di rilasciare la EUA, ossia l’autorizzazione all’uso di emergenza di farmaci non formalmente approvati. Di conseguenza, con l’avvio dell’era Covid-19, dal febbraio 2020 si è ricorsi assai di frequente a questo strumento che ha permesso di immettere in commercio – senza troppi fastidiosi controlli – test diagnostici in vitro, dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, vaccini. Per Big Pharma, insomma, un’autentica manna dal cielo, che ha garantito una straordinaria impennata degli utili. Nonché una sperimentazione planetaria di massa, con docili mandrie di cavie umane inoculate a titolo gratuito.

Catapultati a forza nel teatro dell’assurdo, per non cedere alla disperazione, allo sconforto, non possiamo che appellarci alla voce buona della coscienza interiore, al nostro istinto etico. Noi ci troviamo a vivere in un perfetto Truman Show, dove nulla è mai come sembra. Dubitare è quindi necessario. E, come abbiamo sin qui dimostrato, spesso la verità si cela proprio dietro alle bugie di chi ci offre soluzioni salvifiche. Bill Gates, deus ex machina del comparto vaccini, si autodefinisce infatti un filantropo. Non c’è da stupirsi: di norma i truffatori vestono bene, parlano forbito, hanno modi gentili e un’aria da bravi ragazzi. Come potrebbero, altrimenti, trarre in inganno la preda?

Per evitare tuttavia che i nostri discendenti vengano vaccinati come polli in batteria o rimbalzino in eterno da un’emergenza all’altra – sanitaria, bellica, energetica, alimentare – impegniamoci allora a smontare questo castello di fandonie. Per ricostruire, insieme, un destino di bellezza, armonia e giustizia, da uomini liberi, orgogliosi figli di una cultura millenaria, ospiti privilegiati di questa incantevole penisola, conquistata con il sangue e l’ingegno dei nostri avi.

Lidia Sella

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