di Augusto Sinagra – UN UOMO PICCOLO PICCOLO
Oggi passando per Viale Bruno Buozzi a Roma (già Viale dei Martiri Fascisti) dove abita il bancario Mario Draghi, ho osservato l’imponente dispositivo di sicurezza assicurato dai Carabinieri: tre auto più un grosso automezzo. Ora, capisco bene che anche il migliore e più amato Capo del governo (e non è certamente il caso del fortunoso bancario in questione) deve essere protetto da inconsulti gesti individuali di persone magari mentalmente instabili.
Ma l’imponente dispositivo di sicurezza di Draghi Mario presuppone rilevanti e possibili manifestazioni di popolo che esprime la sua condanna morale e politica. E siccome l’ipotesi è fondata è giusto che sia così. Tuttavia, l’insolito spiegamento di forze rende chiaro che il “protetto” ha paura e ha ragione di averne.
Egli ha fallito in ciò che gli era stato commissionato e ora deve risponderne a chi, d’oltre confini, gli aveva dettata l’ “Agenda”.
Egli è consapevole che non può proseguire sulla strada della compressione dei nostri diritti e libertà costituzionali, come di recente gli ha, pur timidamente, ricordato la Corte costituzionale. E non basterà qualsiasi Capo dello Stato firmaiolo a consentirglielo ulteriormente. Ha fallito la ignobile strumentalizzazione della salute privata e pubblica basata su di una incessante campagna terroristica oltre che su menzogne, ricatti e mistificazioni della realtà . Ha capito che non tutti sono disposti a morire sperando di poter vivere.
La gente, sempre più numerosa, comincia a capire chi siamo noi e chi è lui e i suoi soci di governo, Speranza e Lamorgese in primis.
Le proteste pacifiche di piazza con un numero di partecipanti sempre crescenti, in ogni Città d’Italia e in ogni più sperduto Borgo, ne sono la testimonianza più viva, anche se la stampa e le televisioni nazionali continuano a tacere, ancor più prostituendosi al “potere”.
Mario Draghi pur non essendo un fulmine di intelligenza, comincia a capire e comincia ad avere paura. É un piccolo uomo, ma proprio i suoi inconfessabili propositi in tema di lavoro ed economia sono ormai chiari: strumentalizzare anche il cd reddito di cittadinanza per mortificare il lavoro, provocare ulteriore disoccupazione e comprimere ancor più i salari. E tutto questo per favorire l’interesse straniero come egli fa dai tempi del famigerato “Britannica”.
Ed egli ora teme la reazione popolare e sa bene che la reazione di chi è stato derubato di tutto e ha fame, può essere terribile. E non basterà a proteggerlo un qualunque Maurizio Landini o altri “sindacalisti” che hanno tradito i lavoratori.
Il disegno di distruggere quel che ancora resta dell’Italia non potrà portarlo a compimento. Con un parlamento che lui ha voluto delegittimato (come pure volle il suo degno predecessore), con il Capo dello Stato non più credibile come “arbitro terzo”, con FFAA occupate a scambiarsi regali con amici, e con una magistratura in larga misura svergognata, sa che non ha appoggi sufficienti a fronteggiare l’ira crescente del Popolo.
A Stefano Puzzer la polizia “lamorgesizzata” ha dato illegittimamente il cd DASPO che gli impedisce la presenza a Roma per un anno. Mario Draghi se ne vada prima che sia il Popolo italiano a dargli un definitivo DASPO che gli impedisca per sempre la presenza sul territorio nazionale (su quello che lui chiama “il vostro Paese”, e non sbaglia: non è il suo “Paese” e né l’Italia lo vuole. Se ne vada dunque oltre Oceano dai suoi amici delle banche).
AUGUSTO SINAGRA – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienzaâ€. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO