Luc Montagnier a Firenze: “ci chiamano complottisti, ma sono altri ad aver ordito un complotto”

Luc Montagnier e Armando Manocchia
Luc Montagnier e Armando Manocchia

di Valentina Rebecca Soluri – Luc Montagnier a Firenze. Ospite delle associazioni Atto Primo e Ippocrate.org, il Premio Nobel per la Medicina ha parlato dei rischi dei vaccini anti-covid: “un’operazione di marketing che impedisce di concentrarsi sulle cure migliori”

Possibili effetti collaterali dei vaccini, predominanza degli aspetti economici e di marketing su quelli sanitari e disponibilità di cure alternative più efficaci e meno costose: sono questi i punti fermi nell’intervento del professor Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, ospite giovedì sera presso l’ex Ippodromo Le Molina alle cascine di Firenze delle associazioni Ippocrate.org e Atto Primo, attive nel settore dei diritti dei pazienti e dei cittadini.

Nel corso della conferenza stampa è stato più volte ribadito che le associazioni coinvolte e il Professor Montagnier non intendono assumere una posizione “no vax” ma vogliono piuttosto contestare l’obbligatorietà del trattamento, sulla base della dichiarata mancanza di studi sperimentali che ne possano garantire efficacia e sicurezza e nell’attuale assenza di dati replicabili sugli effetti di breve, medio e lungo periodo, soprattutto sui giovani e sulle generazioni future.

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One thought on “Luc Montagnier a Firenze: “ci chiamano complottisti, ma sono altri ad aver ordito un complotto”

  1. Io cresciuta in Francia sono una seguace di Luc Montagnier.. Ammiro il suo coraggio di andare contro corrente. E lo ringrazio perché lui è sempre dello stesso parere e non va dove tira il vento della politica.. Ma va dove.i suoi studiano lo portano. Un uomo eccezionale grazie di esistere

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