Processo Boldrini-Grandi, fuori la parte civile

“Fuori la parte civile”. Con queste parole l’avvocato Cristiana Francesconi legale di Aldo Grandi – giornalista professionista e direttore delle Gazzette – imputato per il reato di diffamazione verso l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, ha chiesto al giudice del dibattimento Giuseppe Pezzuti l’estromissione della parte civile dal processo perché non costituita ritualmente. In sostanza l’assenza della parte civile significa che la parlamentare Laura Boldrini potrà richiedere un risarcimento, in caso di condanna dell’imputato, solo attraverso un nuovo processo in sede civile. Niente, infatti, potrà esserle assegnato in sede penale.

L’avvocato Francesconi, infatti, ha rilevato la mancata notifica della costituzione di parte civile sia all’imputato, sia al pubblico ministero e sia allo stesso al difensore. il Giudice ha rilevato il deposito di un atto di costituzione della parte civile sprovvisto della attestazione dell’avvenuta notifica quindi non ha potuto fare altro che dichiarare aperto il dibattimento ed escludere la parte civile dalla celebrazione del processo. In aula, al posto dell’avvocato Flick c’era il sostituto avvocato Romano Zipolini del foro di Lucca il quale, tuttavia, era sprovvisto di originale e di procura speciale e, pertanto, niente ha potuto fare per superare il problema della mancata notificazione.

Il giudice Pezzuti aveva chiesto, a inizio processo, se le parti avessero intenzione di procedere a un accordo con conseguente remissione di querela, ma il legale dell’imputato ha fatto notare che la controparte aveva chiesto la somma di 250 mila euro a titolo di risarcimento danni: “Una cifra assolutamente impensabile e impossibile per un giornale on line come quello diretto da Aldo Grandi”. E il sostituto dell’avvocato Flick ha spiegato di non avere alcun potere decisionale in proposito.

Da qui, anche per l’intervento dell’imputato, la scelta di andare avanti e di rinunciare a qualsiasi tipo di accordo.

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