Nave italiana bloccata da tre mesi in Cina, appello dei marinai


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Da circa tre mesi, una nave italiana è bloccata a largo delle coste cinesi, senza avere notizie su quando e come l’equipaggio potrà toccare terra o vedere le proprie famiglie. A bordo ci sono sei cittadini italiani e 13 filippini, di età che varia dai 25 ai 60 anni. Giuseppe Pugliese, il comandante della motonave Mba Giovanni di bandiera italiana, ha lanciato un appello alle autorità italiane, affinché venga sbloccata questa situazione, che va avanti dallo scorso 29 giugno: “Siamo in 19 e siamo bloccati in Cina all’ancoraggio esterno di Huanghua, senza nessuna previsione di ormeggio, a bordo abbiamo un carico di carbone caricato in Australia il 12 giugno. A quanto pare la Cina ha bloccato le importazioni di carbone dall’Australia e quindi siamo bloccati qua”. Alcuni membri dell’equipaggio non tornano a casa da oltre un anno.

Perché la Cina ha bloccato la nave italiana? – Sono tre i motivi per cui il governo cinese ha bloccato la nave italiana: la Cina non permette di fare i cambi di equipaggio causa Covid-19 e ha bloccato le importazioni di carbone dall’Australia, non permettendo quindi all’armatore, che in questo caso è Michele Bottiglieri, di spostare la nave in altre nazioni dove si possono effettuare i cambi equipaggio, come ad esempio le Filippine o la Corea del Sud.

Mentre le loro famiglie sono in preda alla preoccupazione, il secondo ufficiale di macchina del mercantile M/N Mba Giovanni, Luca Porcelli, ha spiegato all’Agi la situazione di stanchezza in cui si trovano a vivere da giugno: ”Stiamo un po’ meglio grazie al fatto che in Italia si sa che siamo bloccati qui, ma dal governo non si è ancora fatto sentire nessuno”.

“Oggi – aggiunge – il nostro morale è leggermente più alto, dopo il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ci ha fatto sapere che la Farnesina sta lavorando, ma restiamo in attesa che qualcuno faccia qualcosa”.

Il sindaco di Pozzallo: ”Fra pochi giorni avremo notizie più dettagliate” – Il secondo ufficiale ha origini pozzallesi, motivo per cui il primo cittadino del Comune in provincia di Ragusa si è subito mosso per sbloccare la situazione: ”Non appena ho appreso la notizia mi sono immediatamente messo in contatto con la Farnesina per conoscere la situazione nella quale si trova l’equipaggio. Da parte del Ministero degli Esteri mi è stato assicurato che la situazione è monitorata continuamente e si sta operando attraverso i canali diplomatici per liberare i componenti dell’equipaggio”.

”Ho avuto anche rassicurazioni che fra pochi giorni – conclude Ammatuna – riceverò notizie più dettagliate, sperando che siano positive e che al più presto tutto l’equipaggio ed in particolar modo il nostro concittadino possano tornare alle proprie case”.“

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