La sanatoria non piace, migranti contro Bellanova: ‘scioperiamo’

Tra le varie norme inserite nel cosiddetto ‘decreto rilancio’ c’è quella fortemente voluta dalla ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, relativa alla sanatoria per migranti irregolari, per avere manodopera in campagna. Il decreto che ha provocato anche la commozione della Bellanova in realtà non sembra aver centrato il punto e – secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano – scontenta tutti. I datori di lavoro restano comunque la parte forte e hanno a loro disposizione tre opzioni, ma nonostante questo si lamentano e chiedono che si faccia di più. Poche, invece, le tutele per i braccianti agricoli.

La prima opzione per i datori di lavoro prevede di dichiarare di avere tot persone che lavorano in nero, pagare 400 euro per la sanatoria a testa e sottoporli ad un regolare contratto di lavoro, evitandogli guai giudiziari. La seconda prevede di assumere extracomunitari irregolari fotosegnalati in Italia prima dell’8 marzo, questo potrebbe provocare un mercato nero delle regolarizzazioni, con i migranti costretti a pagare intermediari per lavorare. La terza ipotesi, quella preferita dalla ministra Bellanova, è che siano gli stessi migranti irregolari a farsi registrare per cercare lavoro, ma le regole per ottenere questo iter sono molto stringenti e in pochi – secondo il Fatto Quotidiano – riusciranno veramente a farcela.

La norma non piace agli stessi braccianti, che per voce del sindacalista Aboubakar Soumahoro annuncia addirittura uno sciopero degli invisibili per il prossimo 21 maggio. “Quel giorno non raccoglieremo la frutta, non vanno regolarizzate solo le braccia ma gli esseri umani”.  affaritaliani.it

“Sciopero dei clandestini. Ma in che Paese viviamo?”

 

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