Germania vuole imporre all’Italia patrimoniale del 14%

Mentre governo e maggioranza, cui si è aggiunta Forza Italia, hanno piena fiducia nell’Unione Europea e nei suoi “generosi” aiuti non a fondo perduto, Gianluigi Paragone non ci casca e sostiene tutto il contrario: “Per chi ancora crede alla versione raccontata da Giuseppe Conte in questi giorni, quando gongolante annunciava aiuti rapidi ed efficaci da parte dell’Unione Europea, ecco arrivare le parole del ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, che nel corso di un intervento fatto alla radio Dlf ha chiarito: “Quello che sta accadendo non potrà andare avanti senza un’ulteriore integrazione europea. Farci carico di ulteriori compito senza prima aver sviluppato entrate e forme di finanziamento comuni e senza aver affrontato il dumping fiscale non potrà funzionare”.

Alla faccia della celerità, insomma. Berlino invoca una vera e propria revisione dei meccanismi Ue prima di andare avanti col famigerato Recovery Fund. E chissà quali tempistiche potrebbe avere tutto questo.

L’ultima idea della Germania: “L’Italia faccia una mega-patrimoniale al 14%”

Ma c’è anche un altro aspetto che preoccupa, ed è quello fiscale. Su questo era già stata chiara Angela Merkel: “Se stiamo andando, come sembra, verso la mobilitazione di una quantità di denaro senza precedenti, per costruire la necessaria quantità di bilancio, allora dobbiamo avere coerenza nei sistemi di tassazione e ci serve un sentiero di convergenza”. Segnali, quello di Scholz e della cancelliera, diretti sopratutto a due Paesi: l’Olanda, innanzitutto, nel mirino per essersi trasformata in una sorta di paradiso del Fisco per le aziende che arrivano da fuori, e l’Italia.

A Berlino non è mai piaciuta la nostra tassazione, non è una novità, ritenuta inadatta a constrastare in maniera seria l’evasione. E troppo tenere, questa la linea tedesca, nei confronti delle famiglie e della loro ricchezza privata, superiore di parecchio al debito pubblico. La sintesi, insomma, è la seguente: adeguatevi a quanto vi chiediamo sul fronte fiscale, innanzitutto, e poi procederemo col Recovery Fund. Il rischio, a questo punto, è di non vedere nemmeno un euro entro la fine dell’anno, in barba alle esultanze da stadio del premier Conte per i risultati ottenuto al Consiglio Europeo.

Berlino vuole che l’Italia aumenti le tasse e vuole che il nostro Paese si muova in una direzione precisa: quella di una patrimoniale che colpisca la ricchezza media, maggiore tra le nostre famiglie rispetto a quelle tedesche. Lo scrive in maniera chiara Manager Magazine, in un articolo firmato da Daniel Stelter: con una patrimoniale gigantesca, pari al 14% della ricchezza privata, l’Italia potrebbe ridurre il debito pubblico ben al di sotto dell’attuale 137%, scendendo fino a quel 60% che la Germania ci indica come quota virtuosa. Una proposta a metà tra la realtà e la provocazione che però scandisce bene il ritmo che, ancora una volta, Berlino detta all’Europa. E allora sì, caro premier, c’è davvero da festeggiare per una Ue così”. (OPI)

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