Il governo non apre le chiese e Giachetti scende in piazza. Con il Vangelo

Roma. Domattina alle 11.30 sarà in piazza San Silvestro, a Roma, davanti alla chiesa, a leggere il Vangelo, e a dare così fisica sottolineatura al suo essere in disaccordo con “il mantenimento della negazione dell’esercizio di culto”, lui che è laico e radicale storico: l’ultima azione di disobbedienza civile di Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, arriva nel bel mezzo del disorientamento di molti per l’annunciato avvio di una fase 2 per molti aspetti simile alla fase 1.  La notizia è riportata da https://chiesaepostconcilio

Prima di tutto, secondo Giachetti, nei modi e nella sostanza di quel “procedere reiterato per Dpcm alla sospensione dei diritti costituzionali”: “Non sono un tecnico, mi rendo conto della complessità della situazione e infatti finora ho taciuto le mie perplessità sulle decisioni prese dal presidente del Consiglio. Non ho alimentato polemiche, proprio per la gravità delle circostanze. Però non posso continuare a non dire e a non fare nulla di fronte alle non-decisioni annunciate ieri: indigeribili nella forma e nella sostanza”.

“La sospensione delle libertà e dei diritti costituzionali attraverso Dpcm – dice Giachetti – è discutibile anche in presenza di un’emergenza sanitaria come quella che si è manifestata due mesi fa, ma è semplicemente inaccettabile che questa ormai diventi la regola. E molte decisioni mi appaiono del tutto incomprensibili e ingiuste. Se si pongono delle regole per garantire la frequentazione dei supermercati è inconcepibile che non si sia in grado di stabilirne per la frequentazione delle chiese, specie in un paese come l’Italia. O siamo in un grande fratello sanitario dove un comitato stabilisce l’esercizio di libertà e diritti costituzionali?”. Da domani e per i prossimi giorni, dunque, e fino a quando “la decisione non sarà corretta”, Giachetti sarà in piazza, Vangelo alla mano (“Venitemi a sanzionare”, dice intanto, rivolto alle autorità).

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