Malgrado l’emergenza coronavirus, continuano le partenze dei migranti verso l’Italia. Nelle ultime ore sono partite altre due le imbarcazioni che adesso dicono di essere in difficoltà al largo della Libia con circa 160 persone a bordo. L’Sos è stato lanciato ancora una volta dal servizio telefonico Alarm Phone che parla di due barche con a bordo rispettivamente 85 e 75 persone.
«Abbiamo perso i contatti con entrambe le imbarcazioni – spiega la Ong di soccorso telefonico per clandestini – le autorità sono state informate ma non reagiscono adeguatamente». Di qui l’accusa esplicita: «Non usate il Covid-19 come una scusa lasciare la gente morire in mare».
Secondo un decreto interministeriale del 7 aprile i porti italiani non possono accogliere gli sbarchi al di fuori dell’area Sar italiana. I porti italiani fino alla fine dell’emergenza COVID-19 non hanno più il requisito di pos-place of safety, necessario per lo sbarco dei migranti soccorsi. Lo ha stabilito un decreto dei ministeri Infrastrutture e Affari Esteri, di concerto con i dicasteri Sanità e Interno.
SOS! Oltre 150 vite in pericolo! L'#Europa le lascerà morire?
Stanotte ci hanno chiamato 2 barche, circa 85 e 70 persone fuggite dalla #Libia. Abbiamo perso i contatti. Le autorità sono informate ma non reagiscono. Il #Covid19 non è una scusa per lasciar morire persone in mare!
— @alarmphone (@alarm_phone) April 8, 2020