Coronavirus, imprenditore 50enne di Anzola muore in casa

“Paolo era un uomo solare, un bravo imprenditore e fondamentalmente era un altruista”. A parlare è Mauro Barbieri, uno zio di Paolo Gnudi di Anzola, l’imprenditore scomparso all’età di 50 anni e che era risultato positivo al Coronavirus.

L’annuncio della morte l’ha dato Umberto Gnudi, il cugino di Paolo, medico primario in prima linea a Pesaro nella battaglia contro l’epidemia. Il quale, sulla sua pagina Facebook, appresa la tragica notizia, aveva scritto: “No. Non andrà tutto bene. Stanno morendo delle persone, tante. E non solo vecchi o malati. Come mio cugino Paolo. Un’altra vittima del Coronavirus. Di 50 anni. Senza altre malattie. Stasera lo piango. Domani tornerò a fare il mio lavoro, meglio che posso, come ogni giorno. Non sono un eroe. Faccio quello che devo, come centinaia, migliaia di colleghi. Fate lo stesso anche voi. State a casa. E non andrà tutto bene. Ma finirà”.

“Tutto è successo così in fretta, nel giro di due settimane – racconta lo zio Mauro –, ancora non ce ne capacitiamo.  Nei giorni scorsi aveva iniziato ad accusare febbre e tosse e aveva chiamato un medico del paese. Il dottore gli ha fatto fare, anche alla sua compagna, il tampone. Poi è arrivato il risultato che ha dato la positività al virus, mentre la convivente è risultata negativa. Ma non c’è stato il tempo del ricovero visto che Paolo è morto prima a casa”.

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