Austria: Franz, un contadino di 63 anni, è stato ucciso a coltellate da un migrante afghano, che poco prima aveva ucciso anche un operatore della Croce Rossa, di 32 anni.
E’ accaduto a Wullowitz (distretto di Freistadt), dove il richiedente asilo aveva litigato con il 32enne caregiver nel centro di accoglienza, lunedì pomeriggio. Secondo quanto riferito, l’Afghano ha attaccato l’operatore della Croce Rossa con un coltello e ha cercato di tagliargli la gola. Altri richiedenti asilo sono intervenuti e sono riusciti ad allontanare l’aggressore dalla sua vittima, ma l’afghano alla fine, lo ha accoltellato al torace. E’ poi fuggito in bicicletta ed ha incrociato un uomo seduto in auto, sul quale si è accanito con un oggetto appuntito, uccidendo anche lui.
Lo straniero è ora in detenzione, sotto inchiesta per duplice omicidio. L’uomo, la cui domanda di asilo è stata respinta in primo grado, è stato più volte seganlato alle autorità: una prima volta, a causa di una disputa sulla messa al bando dell’alcol per i musulmani e un’altra volta per danni materiali durante il test di guida in una scuola guida a Freistadt.
Gli omicidi di Wullowitz hanno scioccato l’intero paese. Per Norbert Hofer, leader del Partito della Libertà (FPÖ), i richiedenti asilo che hanno già mostrato un comportamento aggressivo o che sono delinquenti “non vengono espulsi abbastanza rapidamente”. (…) “Se avessimo reagito più rapidamente ed espulso questa bestia, l’agricoltore austriaco sarebbe ancora vivo”, afferma Hofer.
A seguito degli attacchi mortali, il sindaco di Leopoldschlag ha chiesto la chiusura del centro di accoglienza per i migranti. Con successo. “A causa della tragedia, stiamo accelerando il reinsediamento dei migranti in altri comuni”, ha affermato la Croce Rossa. Insomma, la soluzione è quella di spostare il problema da un’altra parte.