ATENE – A 10 anni di distanza dalla morte dell’adolescente Alexandros Grigoropoulos, ucciso da un poliziotto il 6 dicembre del 2008, circa 1700 persone sono scese in piazza ieri ad Atene per ricordarlo. Ma in serata un altro corteo – nel distretto di Exarchia, dove fu ucciso il quindicenne – è degenerato in violenza. I manifestanti hanno lanciato bombe incendiarie e scagliato sassi contro la polizia antisommossa greca che ha risposto con il lancio di lacrimogeni e ha fatto ricorso a cannoni ad acqua.
La polizia ha riferito che sono stati effettuati 35 arresti e tre persone risultano ferite, due di queste sono poliziotti.
Grigoropoulos fu ucciso dopo un banale diverbio, il colpevole è in carcere con una condanna all’ergastolo in primo grado, ma il processo d’appello è in corso. Quella morte, a cui seguirono due settimane di violenze in tutta la Grecia, è diventata per il Paese il simbolo di uno Stato cattivo e di una crisi economica che non si sta allentando. ANSA
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