https://www.facebook.com/ChiaraColosimoOfficial/videos/2110155035730989/
Ma non provate vergogna? Che cosa deve succedere quando una ragazzina, minorenne, disabile, viene violentata in una cosiddetta struttura protetta da avanzi di galera mandati li’ da una giustizia incomprensibile, dal Tribunale dei minori?
Quella piccola vittima di un atto criminale va dimenticata solo perché non ha fatto la fine di Desiree? E in quella comunità dove può succedere di tutto nessuno deve pagare il conto? L’insensibiita’ delle istituzioni deve finire e valga come denuncia il video che pubblichiamo qui sotto dalla pagina Facebook di Chiara Colosimo, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, al termine del quale proverete la nostra stessa indignazione. Nessun quotidiano se ne è accorto?
La denuncia dell’esponente politico; il balbettio dell’assessore di Zingaretti – una donna senza sensibilità – e la conseguente rabbia dovuta ad una risposta vergognosa, inadempiente.
È una storia accaduta diverso tempo fa, quella di Miriam, che abbiamo seguito nel tempo anche noi, e mai avremmo immaginato che sarebbe finita nel cinismo burocratico di chi gioca dagli uffici pubblici con la pelle delle persone più sfortunate. Perché la domanda più giusta posta dalla Colosimo non ha trovato una degna risposta istituzionale: “C’e’ stata una denuncia di violenza sessuale, crimine ancora piu’ grave e deprecabile perche’ compiuto ai danni di una ragazza con disturbi psichici, in un luogo che dovrebbe essere protetto. Come e’ possibile che nella stessa comunita’ siano accolti ragazzi in cura e ragazzi sottoposti a misure penali?”.
La giunta Zingaretti si è voltata dall’altra parte di fronte al caso di una minorenne ospite di una comunità psicoeducativa di cui la Colosimo non ha esitato a fare il nome: “Casetta rossa”.
La ragazzina è stata stuprata da due ospiti della struttura romana senza che nessuno intervenisse. Uno della coppia di aguzzini stava li’ su disposizione del tribunale dei minori. Chi vigila? Chi controlla? Chi prende denaro pubblico dalla regione?
Di fronte alla gravità di quanto accaduto, com’è possibile che Zingaretti, i suoi uomini, i suoi fidatissimi, abbiano inviato alla Pisana una sprovveduta a recitare leggi, articoli e commi senza neppure una parola di pena, un impegno a evitare che possano accadere ancora cosa del genere in una struttura come quella? Ma davvero la risposta è quella sulle competenze di Tizio o di Caio, della regione o del comune?
In scena solo la lettura fredda e distaccata degli articoli di legge su autorizzazioni e convenzioni tra enti locali e associazioni assistenziali, “snocciolati pedissequamente davanti alla platea attonita dei consiglieri”, come ha notato la consigliera di Fratelli d’Italia. Ecco che cosa manca in certi atteggiamenti di chi ricopre delicati incarichi istituzionali: il senso di umanità. Che del resto stava anche nella decisione di mandare a rispondere su una vicenda di quella delicatezza l’assessore all’agricoltura.
Giocano col fuoco, con l’esasperazione delle persone, fanno crollare la fiducia nelle istituzioni che eleggiamo. Spero solo che chi governa la regione oggi abbia un motivo per vergognarsi di fronte alla madre di quella ragazza.