La querela è l’arma dei deboli

Esattamente un anno fa Matteo Renzi veniva battuto nelle urne del referendum istituzionale che l’allora premier aveva trasformato in un referendum su se stesso.

Si dimise ma non uscì di scena, cosa che aveva promesso in caso di sconfitta. Da allora è stato un susseguirsi di errori che hanno dilapidato il patrimonio di fiducia e consenso che aveva innescato al suo apparire sulla scena nazionale. Renzi oggi appare prigioniero dei suoi errori, e ieri ne ha inanellato un altro dando il via libera a Maria Elena Boschi a querelare Ferruccio de Bortoli, e presto altri giornalisti, per alcuni contenuti del libro scritto dall’ex direttore del Corriere della Sera. In particolare la ricostruzione delle presunte pressioni fatte dalla Boschi all’allora amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni, per salvare Etruria, banca di cui il padre era vicepresidente.

Ghizzoni non ha mai smentito (e neppure confermato) quei fatti ma dubito che Ferruccio de Bortoli, uno dei giornalisti più scrupolosi in attività, si sia inventato alcunché. Ma non è questo il cuore del problema. Etruria, al di là delle responsibilità penali personali che saranno accertate, è una delle pagine più buie e vigliacche nella storia del sistema bancario italiano e del suo intreccio insano con la politica. Chiunque ci abbia avuto a che fare, direttamente o indirettamente, dovrebbe vergognarsi e scomparire, non querelare i giornalisti che cercano di squarciare il muro di gomma che ancora – pm compresi – sta cercando di proteggere tutto e tutti.

Renzi è libero di suicidarsi come meglio crede, ma quello scelto ieri è il modo più stupido di tutti. La querela – salvo fatti gravi e infamanti sul piano personale – è l’arma dei deboli, una minaccia e un ricatto che non si addice a un leader. Cosa pensa, il duo Renzi-Boschi, che una querela fermi la stampa e il diritto dei cittadini a sapere la verità di Boschi padre nel crac Etruria, che ci impedisca di capire perché un pm – quello di Arezzo titolare dell’indagine – chiamato a rispondere davanti alla commissione parlamentare dia risposte elusive e ambigue sul ruolo della famiglia Boschi?

Presidente Renzi, noi non siamo eroi senza macchia, ma non ci faccia più stupidi o vili di quello che siamo. Se vuole tenere unito – e non se ne capisce il motivo – il destino suo e del suo partito a quello della famiglia Boschi, si accomodi. Ma al suo posto le querele le farei a loro e a tutti quelli che hanno truffato i risparmiatori. Dopo quello di un anno fa sul referendum, un secondo errore madornale potrebbe essere per lei fatale.

di Alessandro Sallusti

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