«Milano è la sfida centrale, da qui parte lo sfratto al governo Renzi». E’ così che Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, ha suonato la campana della battaglia di Stefano Parisi, candidato a sindaco di Milano per il centrodestra, che si è presentato alla stampa venerdì 26 febbraio. Per quanto riguarda invece le priorità sulla città, Gelmini ha parlato di «sicurezza, abbassamento delle tasse e qualità dei servizi».
I partiti sono pronti a mettere in campo una squadra di richiamo: la stessa Gelmini sarà capolista di Forza Italia, posto di solito “appannaggio” di Silvio Berlusconi che però è ineleggibile (in base alla legge Severino, dopo la condanna per il caso Mediaset) e quindi non candidabile. Sarà invece Riccardo De Corato, vicesindaco per il centrodestra per tre mandati, il capolista di Fratelli d’Italia. E Matteo Salvini, consigliere comunale fino a pochi anni fa, guiderà la lista della Lega Nord.
E sui luoghi di culto, il candidato del centrodestra ha le idee chiare: «Lo spazio per una moschea c’è», ha affermato, pur nell’ambito di «regole nazionali» che diano «totale sicurezza». Secondo Parisi, «controllare una moschea è più facile che controllare uno scantinato». Quindi sì al luogo di culto autorizzato, ma sermoni in lingua italiana e finanziatori “sicuri”.“