UE all’Italia: subito le privatizzazioni per ridurre il debito pubblico

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La Commissione Europea chiede all’Italia di applicare “rapidamente e in pieno il programma di privatizzazioni” e di utilizzare gli introiti per fare ulteriori progressi verso la riduzione del debito pubblico. Lo si legge nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia. Il governo italiano “e’ impegnato in un’intensa agenda di riforme, ma e’ importante che ora le attui”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis presentando le raccomandazioni/paese.

Dalla privatizzazioni si ricaveranno al massimo 10 miliardi. Il debito pubblico, che è ben oltre 2000 miliardi di euro, non sarà neanche sfiorato. Le privatizzazioni non sono altro che una svendita del Paese. Il debito è una scusa per favorire gli speculatori.

Il paese, ha aggiunto la Commissione, “beneficia della flessibilita’ inclusa nel patto di stabilita’ e crescita e potra’ quindi effettuare aggiustamenti inferiori del deficit nel 2015 e 2016”, ma “e’ chiaro che in molti settori deve continuare il lavoro. Ha presentato un Def molto ambizioso”. (AGI)

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3 thoughts on “UE all’Italia: subito le privatizzazioni per ridurre il debito pubblico

  1. Il debito italiano sta diventando cosi’ grande che nel mondo la frase “chi paga il debito” oppure ” ho il debito pubblico” potrebbero essere stampate sulle magliette come frasi tipo “dolce e gabbana”.
    Chiunque vuole farsi pagare che sia esso stato estero o persona diventa statistica e viene divorato esso stesso dai propri debiti e dalla politica. Se gli americani vorranno indietro soldi dagli Italiani, questi non avranno soldi per comperare tecnologia americana e faranno fallire le aziende americane, oppure faranno fallire l’europa e devasteranno gli asset finanziari americani in Europa. Non si tratta di fare le Cassandre ne tantomeno parlare di sistema perche’ il capitalismo non e’ piu’ nemmeno sistema inquanto mutante. Il capitalismo non muta solo la maschera ma anche la sostanza e la logica con cui si presenta a ciascuno e per ciascuno in modo diverso. D’altra parte il concetto di debito e’ un assolutismo e come tale porta con se altri assolutismi come chi e’ il pagante, chi colui che puo’ intascare soldi indebitando la collettivita’ e chi e’ il percepente cedola.
    E di conseguenza il capitalismo muta forse per non morire per parafrasare una vecchia canzone.
    L’unica strada possibile e’ il rispetto della dignita’ di ciascuno diversamente crollando il concetto di persona rimarra’ solo il capitale in un ritorno alle origini quando c’era la Terra o il capitale primordiasle e non l’uomo.

  2. allora è vera la storia che le banche vogliono derubarci del paese oltre che della vita

  3. E’ chiaro che l’Italia viaggia alla saturazione dei flussi di cassa.
    Ma forse ha ipotecato pure quelli e piu’ volte nel senso che fa debiti sul debito o debiti per pagare i debiti.
    E’ un fatto di sistema ed probabilmente e’ devastante.
    Il capitale e’ arrivato a consumare persino la nostra idea di capitale. Anzi si nutre della nostra convinzione per sviluppare nuove architetture logiche.
    D’altra parte le banche sono le prime a vivere delle convinzioni delle persone, anzi a utilizzarle.
    Il rapporto tra beni e capitale coinvolge sempre piu’ la persona ed e’ sempre piu’ complesso.
    Per certi versi l’articolo ricorda il film di Toto’ nel quale si vendeva la Fontana di Trevi. Superato il livello minimo di sussistenza il costo della vita si rapporta con il rischio.
    Quanto costa a Berrlusconi farsi una scampagnata? Non e’ una questione di guardie del corpo ma di rischio intrinseco.
    Il rischio aumenta paurosamente il costo della vita ai milionari e pertanto abbatte il valore del loro capitale.
    Inoltre il rischio di essere diffamato pesantemente da un gran numero di persone impedisce il godimento del bene acquisito.
    Il capotalismo e’ morto? No si e’ trasformato e non e’ piu’ numero ma condizione, rapporto, societa’.
    Non si e’ piu’ ricchi da soli e ogni volta che si spendono soldi si rischia di perdere un po’ di capitale umano che e’ sempre meno banale perche’ i rapporti umani sono come l’aria o l’acqua se sono inquinati soffochi o finisci avvelenato.
    Quanto vale l’Italia? Il giorno in cui l’hai venduta ti trovi i partigiani con i fucili in mano che hanno ragione a sparare sia contro di te che contro l’acquirente! E allora capitale come numero e’ una parola morta, bisogna riflettere.

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